Taglio tassi BCE. Si comincia a combattere la deflazione?

ROMA – I tagli dei tassi decisi dalla BCE ed annunciati ieri da Draghi sono solo una piccola limatura, la riduzione dallo 0,15 allo 0,05 per cento avrà evidentemente effetti limitatissimi, ma un effetto maggiore si potrà avere dagli annunci fatti dal Governatore in conferenza stampa.

Al di là infatti della esiguità del taglio in termini assoluti ciò che potrebbe cambiare l’aria che tira è l’annuncio delle misure ulteriori che verranno intraprese subito e che potrebbero essere intraprese in un prossimo futuro in mancanza di miglioramenti dell’andamento dell’economia.

Le misure ulteriori avviate subito

Il Governatore ha annunciato che verrà avviato in tempi rapidissimi un programma di acquisto di Asset backed Securities, i pacchetti in cui le banche mettono i crediti verso società non finanziarie, in questo modo si tornerebbe ad iniettare liquidità sui mercati, come del resto previsto dalle norme vigenti, per il tramite delle banche commerciali.

Inoltre Draghi ha annunciato verranno acquistati anche titoli l cui sottostante sia rappresentato da immobili, auspicando così di interrompere la spirale deflattiva che sembrerebbe profilarsi all’orizzonte su questo mercato.

Le misure che potrebbero essere avviate

Se non sorgeranno tempi migliori all’orizzonte il Governatore ha annunciato che si potrebbero intraprendere anche nuove strade per stimolare l’economia. Nonostante la non unanimità Draghi ha infatti ventilato interventi di acquisto titoli direttamente sui mercati. Una misura che se da una parte segnalerebbe la difficoltà del momento dall’altra avrebbe la possibilità concreta di avere un effetto molto maggiore.

Lo spauracchio della deflazione. Perché fa tanta paura

La deflazione è il fenomeno contrario all’inflazione, il livello dei prezzi in presenza di deflazione invece di salire scende. Ciò che potrebbe sembrare un fatto positivo comporta però un generale rinvio dei consumi, a livello individuale si sceglie di non comprare oggi un oggetto a 100 euro pensando che domani costerà 90 ed il medesimo ragionamento viene fatto da una moltitudine di consumatori.

Il rinvio dei consumi comporta però che le merci si accumuleranno nei magazzini, le aziende rallenteranno o fermeranno la produzione e l’ondata ulteriore e progressiva di licenziamenti comporterà una nuova spinta deflattiva che rafforzerà l’ondata di crisi.

Il meccanismo economico viene minato alla base e si inceppa.

Una volta avviata la spirale deflattiva è difficoltoso uscirne per questa ragione, pur motivandolo con il generico stimolo all’economia, il Governatore Draghi ha annunciato che la BCE è disposta a misure straordinarie per la ripartenza, perché non si tratterebbe di un blocco ma di un crollo.

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