Brescia, Renzi contestato. Tensione con i centri sociali

Renzi accusa il sindacato di sfruttare il dolore dei cassintegrati, dei disoccupati e dei precari

BRESCIA –  Momenti di tensione a Brescia dove si sta tenendo l’assemblea degli industriali bresciani con il premier Matteo Renzi. All’arrivo, poco dopo le 10.00, Renzi  e’ stato contestato da un gruppo di giovani che hanno lanciato anche alcuni fumogeni, uova e sassi. Il presidente del Consiglio e’ entrato all’assemblea senza rilasciare alcuna dichiarazione.

Alcuni manifestanti dei centri sociali, tra cui Magazzino 47 e altri appartenenti a diverse sigle antagoniste hanno raggiunto poi i cancelli della Palazzoli, la fabbrica dove è in corso l’assemblea, hanno cercato di sfondare il cordone di polizia e tentato scavalcare la recinzione, ma sono stati subito bloccati dalle forze dell’ordine che li hanno tenuti a distanza. 

Oggi l’azienda ha deciso di sospendere la produzione per un giorno con i dipendenti costretti alla giornata di ferie forzate. “Ferie collettive per poter ospitare più gente possibile nello stabilimento”, ha fatto sapere la proprieta’ della Palazzoli. Decisione che ha fatto infuriare i sindacati.

Scontri con la polizia

La situazione e’ anche degenerata in una serie di tafferugli tra gli antagonisti e le forze dell’ordine, che hanno risposto con alcune cariche. “Abbiamo preso una marea di manganellate”, hanno riferito i manifestanti, alcuni dei quali esponenti del centro sociale Magazzino 47, dopo il secondo tentativo di avvicinarsi alla fabbrica. Sul fronte opposto un sostituto commissario, portato in ospedale, ha subito una lesione a una spalla e anche un carabiniere e’ rimasto contuso mentre cercavano di sottrargli lo scudo.

Terminato l’appuntamento alla Palazzoli, Renzi visiterà altre due aziende bresciane a Rezzato: la Italcementi dove inaugurera’ un nuovo impianto produttivo e l’Omr, di proprieta’ di Marco Bonometti, il presidente degli industriali di Brescia. All’Omr Renzi visitera’ l’impianto e incontrera’ gli operai. 

Presidio della Fiom-Cgil. Cremaschi: “Renzi è un avversario, bisogna far cadere questo governo “

Intanto nella stessa area è in corso un presidio dei metalmeccanici bresciani.  Il corteo, guidato dalla Fiom-Cgil,  è partito alle 9 dal piazzale della Ori Martin in via Cosimo Canovetti ed è proseguito fino alla Palazzoli per trasformarsi in un presidio-assemblea permanente. I manifestanti hanno esposto cartelli e striscioni contro il governo, il presidente del Consiglio d il suo Jobs Act. “Renzi, siamo i soli a pagare le tasse” , e ancora “Renzi non hai mai lavorato giù le mani dal sindacato” si legge tra i cartelli.  

L’ex leader della Fiom, Giorgio Cremaschi, presente al presidio, ha dichiarato che  il presidente del Consiglio Matteo Renzi “non e’ un interlocutore, e’ un avversario”.  Di passaggio tra il presidio dei sindacati e diretto verso il gruppo, meno numeroso, dell’area antagonista, Cremaschi ha aggiunto: “Bisogna lottare per fare cadere questo governo, e’ pericoloso e sbaglia chi, anche all’interno del sindacato, pensa di potergli far cambiare idea. Bisogna mettere in discussione la sua autorità e autorevolezza. Per me Renzi non e’ un interlocutore, se voleva occuparsi di lavoro poteva andare a Terni dalla Ast e non qui agli industriali”. Riferendosi agli attimi di tensione vissuti, intorno alle 10, tra manifestanti e forze dell’ordine, Cremaschi ha minimizzato. 

Renzi: “C’è un progetto per dividere il mondo del lavoro, non lo consentirò

Renzi parlando all’assemblea accusa il sindacato di “sfruttare il dolore dei cassintegrati, dei disoccupati e dei precari” come argomento “per attaccare il governo”. “Proteste per dividere, ma non lo consentiremo”  “E’ calcolato e progettato un disegno in queste settimane per dividere il mondo del lavoro, farne terreno scontro. E’ una delle idee che ha bloccato l’Italia. Se abbiamo perso vent’anni e’ perché si e’ pensato con manifestazioni e proteste di dividere l’Italia in due, tra lavoratori e padroni”. “Ma non esiste una doppia Italia – afferma il premier – esiste un’Italia unica e indivisibile, che si faccia il lavoratore o l’imprenditore, e questa Italia non consensitra’ di scendere nello scontro”.

E poi accusa ancora: “Vogliamo cambiare premier? Ci provino, io ho altro di cui preoccuparmi. Ma non facciano delle difficoltà di chi non ha lavoro, il campo di gioco dello scontro politico. Si affronti il jobs act per quello che è: se vogliono attaccare il governo scelgano altre strade, non il dolore dei cassintegrati, dei disoccupati o dei precari che sono nel mio cuore”. 

L’intera area e’ attualmente controllata dall’alto anche da un elicottero della polizia. Una delegazione dei sindacati sembra sara’ ricevuta da Renzi.

 

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