Responsabilità toghe. Con 265 si alla Camera il decreto è diventato legge

ROMA – Via libero definitivo della Camera al ddl sulla responsabilità civile dei magistrati, già licenziato in precedenza dal Senato. Il provvedimento è stato approvato con 265 si’, 51 voti contrari e 63 astenuti.  La Lega, Fi, Sel, Fdi e Alternativa Libera si sono astenuti. Il M5S ha votato contro.

Dunque ora la riforma è legge. In sostanza chi ha subito un danno dalla giustizia potrà ora chiedere i danni allo Stato, che ha l’obbligo di rivalersi sul magistrato.

Immediato ieri sera  il commento di Matteo Renzi su twitter: “Anni di rinvii e polemiche, ma oggi la responsabilità  civile dei magistrati è legge! #passodopopasso”. 

Ecco i punti principali del provvedimento

– Responsabilità indiretta. Resta fermo il principio per cui è lo Stato che risarcisce direttamente i danni della ‘malagiustizia’ potendo solo in seconda battuta rifarsi sul magistrato. Il cittadino che ha patito un danno ingiusto, in altri termini, potrà esercitare l’azione risarcitoria esclusivamente nei confronti dello Stato.
  – Obbligo di rivalsa. L’azione di rivalsa dello Stato diventa obbligatoria. Il risarcimento al magistrato dovrà essere chiesto entro due anni dalla sentenza di condanna nel caso di diniego di giustizia o quando la violazione e’ stata determinata da dolo o negligenza inescusabile. Quanto all’entitaà della rivalsa, cresce la soglia attualmente fissata a un terzo: il magistrato risponderà ora con lo stipendio netto annuo fino alla meta’. Se vi  è dolo, l’azione risarcitoria è però  totale.
  – Soppressione del ‘filtro’. Niente più controlli preliminari di ammissibilità della domanda di risarcimento contro lo Stato. L’attività di ‘filtro’ (verifica dei presupposti e valutazione di manifesta infondatezza) oggi affidata al tribunale distrettuale e’ cancellata.
  – Confini della colpa grave. Si ridefiniscono e integrano le ipotesi di colpa grave. Oltre che per l’affermazione di un fatto inesistente o la negazione di un fatto esistente, scatterà la colpa grave in caso di violazione manifesta della legge e del diritto comunitario e in caso di travisamento del fatto o delle prove. Colpa grave sarà anche l’emissione di un provvedimento cautelare personale o reale al di fuori dei casi consentiti dalla legge o senza motivazione.
  – Travisamento fatto o prove. I lavori parlamentari, richiamandosi a un’interpretazione costituzionalmente orientata della norma, hanno chiarito come il ‘travisamento’ rilevante ai fini della responsabilità civile del magistrato sia unicamente quello macroscopico ed evidente, tale da non richiedere alcun approfondimento di carattere interpretativo o valutativo.
  – Clausola salvaguardia. Viene ridelineata la portata della ‘clausola di salvaguardia’: pur confermando che il magistrato non e’ chiamato a rispondere dell’attività  di interpretazione della legge e di valutazione del fatto e delle prove, si escludono espressamente da tale ambito di irresponsabilità i casi di dolo, di colpa grave e violazione manifesta della legge e del diritto della Ue.

Anm: è segnale negativo per il presidio della legalità

Il presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli commentando il via libera definitivo della Camera sulla nuova legge ha dichiarato:

“Il ministro Orlando ha detto che questa riforma è una rivoluzione, un passaggio storico; invece è  una rivoluzione contro la giustizia, contro l’indipendenza dei magistrati”.
Una norma, ricorda Sabelli, che contiene “profili di illegittimità costituzionale” e che “al di là dei gravi effetti che avrà  è  un segnale negativo per il presidio della legalità’”. La politica, sostiene il leader del sindacato delle toghe “oggi ci ha detto che uno dei primi problemi della giustizia italiana sono i magistrati; la criminalità, i processi che non si fanno, sono invece problemi che possono attendere. E’ una scelta della politica che non ha ancora approvato una riforma sulla corruzione, sul falso in bilancio, ma si precipita a votare una legge contro i magistrati che combattono la corruzione”. Con questa nuova norma, continua Sabelli, “si intacca il profilo dell’indipendenza dei magistrati. Vi è un rischio di azioni strumentali” dando “la possibilità alla parte processuale più  forte economicamente di liberarsi di un giudice scomodo. E’ una strada pericolosa verso una giustizia di classe”.
  Quanto alle iniziative di protesta contro questa riforma, il leader dell’Anm ribadisce che “lo sciopero non è uno strumento efficace, ma controproducente, perché rischia di rappresentare i magistrati come una casta rissosa che difende privilegi, cosa che non è affatto”.

Negativo anche il commento dei pentastellati. Nicola Morra, senatore 5 stelle su Facebook scrive: “Un altro sogno di Berlusconi è stato esaudito da Renzi, un altro punto della P2 è compiuto: la responsabilità civile dei magistrati è stata approvata alla Camera. È legge”.

“Proprio nel giorno – sottolinea – in cui il procuratore nazionale Antimafia, Franco Roberti, ha ammonito: ”La corruzione come l’evasione fiscale non è mai stata combattuta efficacemente, era tacitamente accettata, non era considerata un reato grave. Per questo la mafia se ne è servita. E’ invece un piombo alle ali della nostra economia”. Proprio nel giorno in cui il Presidente Mattarella ha chiesto ”più legalita””. Domani saremo da lui, a chiedere coerenza”.

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