Misteri di Avetrana. Dietro l’omicidio di Sarah una storia di gelosie ed eredità fra sorelle

AVETRANA – A poco a poco, i magistrati tarantini stanno cercando di squarciare la coltre di mistero che ancora attanaglia l’omicidio della povera Sarah Scazzi. Si cercano tracce biologiche della giovane quindicenne nell’automobile di sua zia, Cosima Misseri, arrestata giovedì scorso nell’ambito delle indagini sull’omicidio della ragazzina di Avetrana per cui sono già in carcere da mesi Michele Misseri, marito di Cosima, e la loro figlia Sabrina. La vettura della donna, una Opel Astra, è stata posta sotto sequestro il giorno in cui Cosima è stata raggiunta dall’ordinanza di custodia cautelare perchè accusata di concorso nell’omicidio e di occultamento di cadavere insieme con la figlia Sabrina. Al sequestro, che arriva a nove mesi dall’omicidio, si è arrivati sulla base delle dichiarazioni di un fioraio di Avetrana, Giovanni Buccolieri, che, oltre un mese fa, in un lungo e dettagliato interrogatorio, aveva raccontato ai carabinieri di avere visto, il pomeriggio della scomparsa di Sarah, che la ragazzina veniva trascinata per i capelli dalla zia Cosima sull’auto della donna. L’uomo, che ora è indagato per false dichiarazioni al pm, ha poi ritrattato raccontato di non avere realmente assistito al fatto ma di avere sognato tutto.

GELOSIE ED EREDITÀ. Da sempre gli inquirenti hanno mostrato qualche perplessità sul fatto che la ragazzina fosse morta a causa della gelosia amorosa di Sabrina verso la cugina, alla quale si sarebbero rivolte le attenzioni interessate di Ivano Russo, il giovane di cui Sabrina era perdutamente innamorata. È un possibile quanto classico movente, certo, ma forse c’è anche dell’altro. È stata la stessa mamma di Sarah, Concetta, ad indicare questa pista agli investigatori e a far emergere un conflitto familiare che covava da tempo. Il fatto è che Concetta, quando era fanciulla, fu data in adozione alla sorella del padre, Filomena Serrano, sposata con un uomo molto facoltoso e senza figli. Quanto la coppia morì, il loro patrimonio fu ereditato da Concetta, mentre la sorella Cosima continuò la sua dura vita agricola, a lavorare nei campi con il marito Michele. Questo avrebbe creato una violenta frattura fra Cosima e Concetta: la prima la vedeva come la sorella “fortunata” cui la vita aveva concesso di tutto, a differenza di lei, sfortunata e costretta ad una vita di duro lavoro. La devoluzione dell’intera eredità a Concetta, peraltro, aveva impedito che una parte del patrimonio andasse ai fratelli di Filomena Serrano e ai loro figli, tra i quali anche Cosima, che quindi si era sentita depredata dalla sorella. Ad aggiungere malumore a malumore c’era pure stato il fatto che, alla morte dei genitori naturali, Concetta aveva partecipato anche alla divisione di questo asse ereditario.

Nelle motivazioni con cui il pubblico ministero ha chiesto la custodia cautelare di Cosima Misseri è riportata questa possibile spiegazione di un odio familiare verso Concetta che si sarebbe purtroppo poi diretto sulla povera e innocente Sarah, uccisa da un micidiale “mix” di rancori vecchi e nuovi.

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