Alitalia. Una voragine senza fondo. Lavoratori beffati

ROMA  – “I vertici ed i dirigenti di Alitalia hanno agito a costo di diminuire il patrimonio della compagnia per interessi del tutto estranei a quelli dell’azienda, piegandosi ad interessi politici del tutto avulsi da quelli imprenditoriali, contribuendo ad aprire una voragine senza fondo che ha inghiottito lavoratori, famiglie, l’economia nazionale“. E’ questa l’analisi lapidaria formulata dai giudici che il 28 settembre hanno condannato quattro ex manager per il dissesto dell’Alitalia fino al 2007, tra i quali l’ex presidente Gianfranco Cimoli.

Insomma, mentre i lavoratori lasciati a terra dal 2008 stanno reclamando il loro diritto al lavoro, questi manager affossavano la compagnia aerea, noncuranti delle conseguenze.

Ma non solo. “Si ritiene – scrivono i giudici nelle 350 pagine di motivazioni – che già negli anni 2002-2003 Alitalia fosse in una situazione gravemente compromessa che avrebbe dovuto portare nel 2004, quando Mengozzi dava le dimissioni, a dare atto dello stato di insolvenza e portare i libri in tribunale”. E guarda caso proprio in quegli anni alcuni sindacati rappresentativi Alitalia lo avevano gridato a gran voce, ma sono rimasti inascoltati. 

Infatti, come sottolineano i giudici della sesta sezione che si sono pronunciati su un crack da quattro miliardi di euro, gli imputati hanno perseguito finalità del tutto estranee agli interessi aziendali, e anzi, procrastinando nel tempo il destino ineluttabile di Alitalia con il suo fallimento”. “Dopo l’uscita di Mengozzi, scrivono ancora i giudici, Cimoli continuò a far finta di navigare, mantenendosi saldamente stretto al lucroso posto di amministratore delegato. Da qui l’accusa di bancarotta fraudolenta per dissipazione da parte di Cimoli che nella gestione del settore Cargo ha volutamente bruciato risorse di Alitalia raggranellate attraverso i vari finanziamenti gettando dalla finestra negli anni in cui e’ stato amministratore delegato quasi 300 milioni di euro”. 

Oltre a Cimoli (otto anni e otto mesi), sono stati condannati Pierluigi Ceschia, ex responsabile del settore Finanza Straordinaria (sei anni e mezzo), Gabriele Spazzadeschi, già dg del settore Amministrazione e Finanza (sei anni) e l’ex ad Francesco Mengozzi (cinque anni).  

Condividi sui social

Articoli correlati