Terremoto Pd. D’alema, dirigenza arrogante e faziosa

ROMA – Dopo gli sgradevoli episodi di Napoli e Roma alle primarie del Partito Democratico arriva un’altra voce lapidaria nei confronti del gruppo dirigente. Questa volta lo schiaffo arriva da Massimo D’Alemo che lo definisce “arrogante e fazioso”.

“Già oggi – aggiunge D’Alema – la maggioranza di governo si fonda sulla parte ciellina di ex Berlusconismo e sull’apporto di Verdini. E’ evidente -lo dicono i numeri-, penso che rompere con la sinistra rischi di far perdere le elezioni. Non credo che Alfano e Verdini portino tanti voti quanti rischiamo di perderne dall’altra parte”. E poi: “Le battaglie della minoranza non hanno inciso nelle scelte del partito. Il lavoro e’ complesso ed e’ quello di ricostruzione del centrosinistra, non di creazione di un partito alla sinistra del Pd”. “E’ una battaglia culturale, che passa sia all’interno che all’esterno” del partito; io offro un contributo di natura culturale”, aggiunge. Per D’Alema lo sforzo degli attuali vertici del Pd e’ “quello di dare la colpa” a qualcuno in vista delle elezioni amministrative, piuttosto che “cercare di vincerle”. Insomma, per l’ex presidente del Consiglio assistiamo ad un vero e proprio “snaturamento” del centrosinistra.

Non mancano le critiche rivolte indirettamente al premier Renzi, il quale a prescindere dall’esito delle amministrative resterà, secondo D’Alema, attaccato alla poltrona: “Non credo che sia una persona che si scolli facilmente dalla poltrona di Capo del Governo, quindi è inutile avanzare delle richieste irrealistiche. Sono un uomo dotato di senso della realtà”. Su Giacchetti poi D’Alema avverte: “Non ha la personalità per governare Roma, specie dopo i suoi passati”. La reazione dei renziani non si fa aspettare. Secondo alcuni D’Alema è l’uomo che farà perdere le elezioni. “Una pugnalata al suo partito”, commenta Ernesto Carbone, della segreteria nazionale del Partito Democratico: “Una cosa colpisce, la slealta’ nei confronti del candidato vincitore delle primarie a Roma. D’Alema dice di essere un fondatore del PD, e’ un importante dirigente del Pd, ma fa capire che non votera’ per il candidato del Pd. Il suo disegno e’ fin troppo chiaro: far perdere le amministrative al suo partito. D’Alema era famoso per la sua arroganza, ora diventa anche sleale. E pugnala il suo partito”.

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