Le ultime ore del caimano

ROMA – Il caimano per i popoli dell’Amazzonia è un rettile da cui tenersi bene a distanza.

Un vero predatore, che però negli ultimi tempi, a causa della sua pregiatissima pelle è in via di estinzione. Insomma destino della sorte anche il nostro Caimano, quello italiano intendiamoci, sembra abbia le ore contate. Oggi il presidente del Consiglio ha lasciato il Summit del G20 a Seul  in tutta fretta, tenendosi ben alla larga dalla sala appositamente allestita in suo onore, dove avrebbe dovuto tenere l’attesa conferenza stampa. E se un tempo glissava alle domande dei giornalisti  pronunciando le solite  battutacce irripetibili che lasciavano basiti i presenti, oggi fugge con la coda tra le gambe.  

Una mossa alquanto incomprensibile, che però si giustifica da sè: evitare le domande scomode  dei soliti  “comunisti”, specialmente in questo frangente politico, in cui all’orizzonte si intravede un tramonto circondato da nubi nere che portano aria di tempesta e  di cambiamenti epocali. Lunedì, intanto, puntuali come ha annunciato in diretta televisiva il capogruppo alla Camera di Futuro e Libertà, Italo Bocchino sarà ritirata la delegazione dal governo. Un bel pugno nello stomaco per Silvio Berlusconi che pensava di essere circondato come un imperatori da fedelissimi soldatini. Ma non finisce qui. Anche l’opposizione non sta a guardare lo sbriciolarsi della maggioranza e affila le armi politiche. Oggi Pd e Idv hanno presentato una mozione di sfiducia contro il governo e hanno scritto al presidente della Camera Gianfranco Fini chiedendo di convocare subito una conferenza con i  capigruppo che calendarizzi il voto sulla mozione. Il Pdl, contrariamente, presenta una mozione parlamentare a sostegno dell’azione del governo per non intralciare l’approvazione del documento di bilancio e della legge di stabilità. Poco male, perchè se anche la Finanziaria fosse approvata gli equilibri interni al governo sono andati perduti.

Gli esponenti del Pdl si arrampicano sugli specchi, invocano le non dimissioni del loro leader, perchè  – secondo loro – senza Berlusconi non ci sarebbe nessuna maggioranza e il paese sarebbe allo sbando. Berlusconi, invece,  da Seul ha continuato imperterrito a ribadire che non si dimetterà mai. Anzi, ha minacciato una guerra civile se l’ipotesi di un governo tecnico dovesse materializzarsi. Insomma “una reazione che i suoi avversari nemmeno immaginano”, aveva tuonato ieri notte dal ventunesimo piano della sua camera dell’Hotel Hyatt di Seul. Parole gravissime, se fossero confermate.

Tuttavia il Time Out che potrebbe sancire la fine del governo Berlusconi è alle porte. Dalla sinistra del Pd al centro di Casini passando per l’Idv fino al neo Fli si è costruito un muro invalicabile, dal quale non passerebbe neppure l’ipotesi azzardata di  un Berlusconi bis. Insomma siamo alla fine. Non sembra aver prodotto alcun risultato nemmeno l’intermediazione di Bossi, che ha tentato di salvare capra e cavoli per raggiungere l’agognato federalismo.  Il Carroccio, si sa, è pronto a tutto pur di arrivare al vero obiettivo di sempre, quello di dar vita allo stato autonomo e indipendente della Padania.

Le donne del presidente
Chissà se  durante questa scivolata politica, anzi caduta libera,  il Presidente Berlusconi avrà ricevuto qualche telefonata dalle sue amiche, che – come lui dice – ama  appassionatamente ed è sempre pronto ad aiutarle, specie quando si trovano in difficoltà. Magari qualche parola di conforto in un momento così drammatico il premier se lo meriterebbe  dopo tutto quello che ha fatto. Un’ipotesi alquanto remota visto che le avvenenti ragazze sono ormai lanciate nella loro carriera chi nello spettacolo e chi in altre professioni, magari dai facili guadagni. Prima Noemi Letizia, che a guardarla bene rispetto all’epoca dello scandalo “Papi”, sembra abbia subito dei ritocchi estetici, giustamente preparata ad hoc per fare il grande salto nel mondo patinato dello star system, ma questa volta escludendo la sperata carriera politica. E poi c’è l’ultima ragazza di turno, Ruby, anche lei entrata pietosamente nell’animo generoso del presidente, che l’ha addirittura fatta rilasciare dalla Questura milanese spacciandola per la nipote di Mubarak. Altro che crisi di governo. Ruby ieri ha fatto il suo ingresso alla discoteca Albikokka di Genova dove si festeggiavano i cinque anni del locale. E che ingresso. E’ arrivata a bordo di una fiammante Ferrari rossa, è stata accolta dagli applausi come alla prima di una star di Hollywood e da due ballerini palestrati a torso nudo, vestiti solo di pantaloni neri e colletto da cameriere, che hanno ballato di fronte a lei, come fosse una reginetta. E non parliamo delle altre donne che giurano di aver partecipato ai festini nelle Ville di Berlusconi, che parlano del famoso rituale chiamato “bunga bunga”,  del quale però nessuno osa esprimersi. Un quadretto davvero sconsolante che per mesi ha messo in imbarazzo gli italiani. E se Berlusconi dovesse dimettersi e uscire definitivamente dalla scena politica potrà fare veramente quello che più gli aggrada. Non più etica istituzionale da rispettare, non più mogli da tradire, non più alleati politici a cui rendere conto. Insomma una vita “libera”, giustizia permettendo.

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