Il Milan si aggiudica il derby con Ibra. Ma l’Inter è inguardabile

MILANO – Un Milan che non ha scintillato vince il derby della Madonnina con un penalty procurato e trasformato da Ibra. Benitez aveva avuto l’idea di schierare Materazzi con tutta la sua esperienza per cercare di fermare lo svedese; non è stata una grande idea. Al primo lancio lungo dei rossoneri, Matrix se lo perde subito, insieme a Chivu, cadono entrambi in area e la gamba destra del trentasettenne difensore trascina per le terre il corpaccione dell’ex interista. Rigore e gol decisivo di Ibra.

Segue nessuna reazione dell’Inter, che anzi si perde in un nugolo di passaggi sbagliati, di mancanza di idee, di totale assenza di efficacia nel gioco. I nerazzurri di quest’anno sembrano proprio essere fantasmi senza direzione. Non riescono mai a dare velocità alla palla, il centrocampo non filtra (soprattutto per l’assenza di Cambiasso e di Thiago Motta). Al 25’ Obi si infortuna (ennesimo strappo muscolare ed anche questo fa pensare male) ed entra Coutinho. Il gioco non ne guadagna. Il ragazzino brasiliano sarà pure bravo ma ha un fisico immaturo per il calcio italiano; basta contrastarlo con decisone e perde la palla. Al 15’ s.t. Abate e Pandev si scontrano; il macedone reagisce, il milanista risponde, facendosi espellere. Ma l’uomo in più produce solo un restringimento degli spazi per il Milan, che continua a difendersi con ordine ed intelligenza. L’Inter non riuscirà mai a creare un’occasione da gol (ad eccezione di una bella punizione di Sneijder di poco fuori). Ibra stende Materazzi, che esce al 20’ s.t. L’arrembaggio finale dei campioni d’Europa non porta a nulla.

Che dire di più? L’Inter è la brutta copia di quella dell’anno scorso. E, a questo punto, non è più possibile spiegare il non gioco di questa squadra con le assenze. Benitez non ha trovato la quadratura e non ha una rosa sufficientemente buona. Impossibile pensare che Babiany e Coutinho possano rappresentare un asse strumentale per una squadra che dovrebbe difendere la “triplete” conquistata nella passata stagione. Forse anche i metodi di allenamento sono sbagliati (troppi infortuni). Infine, la mancanza di un giocatore come Balotelli si sta facendo sentire. Moratti sta raccogliendo i frutti della decisione di non partecipare alla campagna acquisti, dove, alla fine, non fu preso nemmeno Sculli per qualche milione. Mentre Barcellona, Real Madrid, Chelsea stanno facendo sfracelli nei loro campionati e in Champions, gli attuali campioni d’Europa latitano. Il Milan è primo in classifica e con merito, scavalcando la Lazio. I nerazzurri sono raggiunti dalla Juve, a 20 punti al quinto posto. Non succedeva da parecchi anni.

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