Crisi. La punta dell’iceberg è emersa. Affiora la grande paura di un vuoto da riempire con “larghe” intese

ROMA – Il tappo è saltato. La nave Italia è alla deriva, anche se questo lo avevano capito anche i più sprovveduti. Stavolta la Finanza è servita a dare il “là” per una presa di posizione (ovviamente “suggerita”) del Colle. Il presidente Napolitano si è spinto a dire che “verificherà larga condivisione”.

Berlusconi e il suo governo non sono più credibili e il mondo economico internazionale ne sta prendendo atto impietosamente. Possiamo paragonare il tutto ad una squadra di calcio che naviga nei bassifondi della classifica. Spesso l’allenatore viene allontanato ed al suo posto assunto uno nuovo. Altrettanto spesso, quest’ultimo non sortisce gli effetti desiderati, e la barca affonda egualmente. I buoi sono scappati, il danno viene da lontano ed oltretutto non è stato contenuto ma amplificato. Il nuovo “allenatore” (probabilmente) suggerito da Napolitano potrebbe essere rappresentato da un governo dove troverebbero posto elementi dell’attuale maggioranza ed altri dell’opposizione. Un pastrocchio. Una cosa che non è stata fatta prima per il solo fatto che nessuno di questi voleva cedere di un passo! In gioco c’è il futuro, i governi degli anni a venire, se non addirittura il destino di intere classi dirigenti. Prima riflessione: nessuna di queste componenti politiche ha i numeri per governare. Ipotetica risposta: lasciare una legge elettorale ingessata e rappresentata da un sistema Bipolare maggioritario (o forse sarebbe più giusto definirlo BIPARTITICO?) a favore del ritorno del Proporzionale o quanto meno di un sistema dove il contrappeso proporzionale abbia la sua giusta incidenza, non sarebbe una possibilità sulla quale pensar bene?  Abbiamo criticato per anni la Prima Repubblica per poi fare peggio!  Non è un modo per rimpiangerla ma che almeno si facciano quei passi indietro necessari per non far sprofondare del tutto la Nostra attuale Repubblica.  Pd e Pdl cercano di fare di tutto per garantirsi un posto al sole anche per il futuro, e questo aumenta la rabbia dei Cittadini.  

Non si può non essere d’accordo (Angeletti, ndr) con chi ha detto durante la trasmissione Porta a Porta, che la parola deve ora passare al Popolo. Un governo di garanzie?? Ma di quali garanzie si parla? Forse di qualcosa che favorisca ancora inciuci e accordicchi che permettano da una parte l’applicazione del diktat europeo e dall’altra l’autoconservazione della casta??  No Signori! Il Popolo italiano è stanco sia dell’una che dell’altra. Sono tre le domande che continuano ad angosciare:

1) Chi ha generato quello che chiamano debito pubblico?? (non certo il Cittadino e neppure i lavoratori!)

2) Quale ruolo ha la Bce per imporre metodi di risoluzione e percorsi interni ai paesi dell’Unione Europea??

3) Perché non lasciamo che sia il Cittadino-Elettore a decidere quali potrebbero essere gli strumenti da mettere in campo per una corretta gestione del futuro??  L’ennesimo suicidio si sta per compiere. Si pretenderebbe che Pdl e Pd governassero assieme, con la partecipazione di Terzo Polo e Forze sociali. Si vorrebbe forse trasformare la Repubblica Italiana in un agglomerato anarchico dove la coperta verrebbe tirata da più parti finendo per cercare la quadratura del cerchio sulla sopravvivenza di una classe dirigente che ha dimostrato una netta e insindacabile insufficienza??   Staccare la spina a questo governo è sicuramente la priorità doverosa quanto irrinunciabile, ma pensare che le forze politiche che l’hanno sostenuto e foraggiato possano ancora partecipare al “massacro”, ci sembrerebbe davvero l’ennesima beffa per il Popolo italiano. 
In God we trust.

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