Rigore, equità e crescita: tre parametri relativi. Nella cura Monti non si parla di riequilibrio

ROMA – Basta dare un’occhiata alle notizie di stampa e ci accorgiamo subito che c’è qualcosa di diverso nell’aria. Ahimè non è l’aria Natalizia che si avvicina ma ben altro! Si respira un’atmosfera di preoccupazione, di paura, di incertezza e di sfiducia nel futuro. I titoli della stampa sono implacabili, fino ad essere quasi ossessivi.

Nella maggior parte di questi capeggiano solo dati, cifre e proiezioni finanziarie. Il Cittadino è sotto un bombardamento mediatico che rivolge l’attenzione esclusivamente (e non potrebbe essere diversamente) a ciò che la finanza europea e mondiale porta avanti. Lor signori sono serviti, verrebbe da dire ai politici che finora hanno vissuto di privilegi in barba a quelle che erano le vere risposte da dare! E quando non hanno saputo e voluto (visto che ancora pensano all’autoconservazione della “razza”), hanno lasciato che il potere con la “P maiuscola”, portasse avanti il discorso in prima persona. Non si tratta di favole, e neppure di frasi demagogiche, ma di riflessioni sul nostro futuro, sulla sorte che ci aspetta se non viene fatto qualcosa partendo dal “basso”, attraverso il diretto coinvolgimento dello stesso Cittadino. I provvedimenti previsti da Monti, quelli che prefiguravano “rigore”, “equità” e “crescita”, stanno facendo capolino. Al momento possiamo solo dire di vedere, senza ombra di dubbio, solo il primo termine! Parlare di equità è una bestemmia.

Sullo sviluppo staremo a vedere. Ci chiediamo come sia possibile parlare di equità quando si continua a portare avanti provvedimenti sull’esistente senza ricorrere all’intervento su ciò che non è mai stato toccato né mai stato equo e in equilibrio. Più volte Monti ha parlato con toni che avrebbero forse voluto ricordare quelli di Suor Maria Teresa di Calcutta, quando in realtà sapeva e sa dove andare a parare. Non si vuol mettere e non si metterà mai contro Confindustria, ovvero contro l’imprenditoria, contro chi può “dare lavoro”. Ormai si cavalca solo il solco dello sviluppo offerto attraverso la crescita delle sole imprese. Ma lo Stato come fonte occupazionale e di offerta di crescita individuale e collettiva, non conta più? Detto questo, il Premier deve rispettare gli ordini dei suoi “superiori” (Bce, Fmi… fino ovviamente alla “Casa madre”, Goldman Sachs) e con decisione si spinge a varare i soli provvedimenti che questo “sistema” consente o approva.

Interventi a gamba tesa su pensioni e politiche del lavoro. Vorremo senza giri di parole mettere all’attenzione questi quesiti:

1) Perché (il governo) non ricorre alla patrimoniale secca sui redditi alti (minimo 1 milione di euro) detenuti da quel famoso 10% di famiglie “ricche” italiane, e non rivolgendo l’attenzione (cosa non ancora sicura peraltro) a quella che ERRONEAMENTE vorrebbero far passare per patrimoniale equa per tutti, quando in realtà è un provvedimento di prelievo fiscale proporzionato al reddito che dovrebbe funzionare sempre??

2) Qual è il motivo per il quale non vengono operati drastici tagli alle spese militari invece di approvare nuovi ingenti finanziamenti??

3) La macchina della politica porta al paese costi esorbitanti. Malgrado non vorremo parlare di “casta” per non dar modo ai sostenitori dell’anti-politica di cavalcare l’onda, possiamo conoscere il motivo per il quale, se ai Cittadini viene tolto qualcosa nell’immediato ai signori politici ogni tipo di ridimensionamento dei guadagni e privilegi verrà applicato solo a partire dalla prossima Legislatura??

4) Perché in questo momento drammatico non si evita di portare avanti quelle grandi opere che, oltre a portare con sé problematiche di natura ambientale e sociale, sono pure  costosissime ed al centro di un aspro dibattito tra Amministrazioni Locali, Cittadini e Governo centrale??  Il riferimento alla NO-TAV è chiaro, anche se su questo punto abbiamo da tempo la risposta.

A tal proposito potremo chiarire anche quelle “strane” posizioni tenute in modo bipartisan, dove lo stesso Pd si schiera in modo favorevole “vendendo” un prodotto alterato nelle spiegazioni. Che sia legato a questioni datate nel tempo, e precisamente all’epoca della gestione Chiamparino (ex sindaco di Torino) e delle Olimpiadi invernali organizzate proprio nel Capoluogo Piemontese?  Tanto per essere chiari, a quali fondi si è attinto nell’occasione??  Ricordiamo ancora lo scetticismo con il quale accogliemmo la nascita di questo governo; a questo si è unita tutta una serie di gravi perplessità che ci portano a mostrarci allarmati e pessimisti.  Ocse, Moody’s e altre agenzie di rating volteggiano come condor sull’Italia e l’Europa. E’ difficile che si tratti solo di un modo di salvare qualcuno a svantaggio di altri.  Più volte abbiamo parlato senza mezzi termini di sistema socioeconomico in via di estinzione.  Le “cure” tentate dal Prof. Monti non potranno che dimostrarsi solo palliative; siamo in presenza di un  malato allo stato terminale. L’accanimento terapeutico ucciderebbe solo chi finora ha sempre pagato il prezzo più alto. Prendiamone coscienza, ora o mai più!

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