Il crollo della Merkel, il segno di una svolta

ROMA – Il successo di Frau Forza -Kraft, in tedesco- in Nord-Reno Westfalia è la prima vera grande sconfitta politica di Angela Merkel, e conferma che il vento, dopo il trionfo francese di François Hollande, è girato.

La linea rigoristica imposta dalla Merkel all’Europa non ha convinto i tedeschi: i quali non sono andati a destra, ma chiedono di fatto una politica più attenta alla crescita e all’equità, e una politica più europea. Invocavano una svolta in Europa, e piano piano questa si sta delineando.
La strada in Germania, per il cambiamento, è ancora lunga. E tuttavia la più antica e la più forte socialdemocrazia europea, quella tedesca, che nelle sue vittorie e nelle sue sconfitte ha segnato l’intero corso politico continentale, soprattutto nel secondo dopoguerra, torna prepotentemente alla ribalta. E’ come se francesi e tedeschi, le cui guerre hanno insanguinato per secoli le grandi pianure e colline europee, e che nel ‘900 sono stati protagonisti dei due più tragici conflitti contemporanei, dimostrassero insieme la consapevolezza che Nicolas Sarkozy e Angela Merkel avevano finito, blandendo gli interessi forti dei mercati e della finanza (che come dimostra l’osceno scandalo di JP Morgan hanno continuato a truffare e speculare sulle spalle dei popoli europei), col minare alla base l’intera costruzione comune. Fino al grande sogno di Altiero Spinelli e del Manifesto di Ventotene, di costruire un giorno, prima possibile, gli Stati Uniti d’Europa.

Francesi e tedeschi rompono coi loro dirigenti e svoltano, indicando una strada precisa: intervento pubblico, lotta agli sprechi, sostegno alla crescita, politiche attive del lavoro e dell’integrazione dei migranti, giustizia, apertura all’esterno. Giustizia e Gioventù, come ha detto da Tulle, nel suo primo intervento, il nuovo Presidente della Repubblica Francese.
E così l’insediamento di Hollande, martedi 15 maggio, avviene con una prima chiara risposta dal lato tedesco: nel suo viaggio di mercoledi prossimo, a Berlino Hollande non dovrà sentire algidi richiami al rigore da parte della cancelliera di ferro, ma una valutazione più attenta su ciò che vuole il popolo tedesco e su ciò che vogliono i popoli europei. E sarebbe una bella notizia, in queste ore, malgrado le nuove speculazioni dei mercati, che in Grecia si formasse un Governo che dal voto francese, e da quello parziale tedesco può avere qualche rassicurazione sulla fine del terribile periodo in cui la dittatura della finanza ha portato allo stremo una società e un popolo.
Staremo a vedere. Per il Partito Democratico e per Pierluigi Bersani c’è un’opportunità importante di salire in cresta a questa onda nuova, di esserne parte attiva, scrollandosi di dosso -come insegna Frau Forza- le debolezze e le contraddizioni degli ultimi mesi.

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