Fornero, Grilli, Passera, schizzinosi, bugiardi, arroganti. Bersani presenta il conto

ROMA – Non c’è che da scegliere. Nel governo dei tecno–professori  ce ne sono per tutti i gusti. Ne prendiamo tre che sono sempre all’attenzione delle cronache.

Lasciamo perdere i sottosegretari , i quali per un posto in qualche talk show televisivo venderebbero i  loro genitori. Sono troppo finti per essere presi sul serio. I tre, questa volta, sono Fornero, Grilli, Passera. Tre che contano, pilastri della equipe di Mario Monti. Il quale però, ormai, ogni volta che uno dei tre parla, ed avviene ogni giorno, non se la passa  troppo bene. Il presidente del Consiglio è un grande comunicatore. Certo a volte anche alcune sue affermazioni lasciano basiti, ma lo fa con stile come quando affermò che il posto fisso era noioso, una laude del precariato.

Fornero,  è “ choosy“ proprio lei “non i giovani.  La “trappola della precarietà”

Arriva Fornero, proprio nel momento in cui la legge di stabilità  mette in difficoltà il governo. Forse la mattina guardandosi allo specchio si è auto apprezzata.  Si trova bene con la sua  faccia arcigna,scostante Mentre si  rimira parla con se stessa: “ Choosy”. In inglese significa, esigenti, difficili. Lei vuole rafforzarne il significato e la traduce in “schizzinosi”. E tutta trionfante la gira ai giovani. Lo dico sempre ai miei studenti, “miei “nel segno della proprietà (ndr), prendete la prima offerta di lavoro che vi capita e poi, da dentro, guardatevi attorno, non  aspettate il posto di lavoro ideale, mettetevi in gioco”.  Come è naturale  arrivano reazioni nel web che dovrebbero farla impallidire. Tanto  è grave, offensiva nei confronti  di giovani che si adattano a fare di tutto.   Noi siamo disposti a indicarle nomi e cognomi di tanti giovani, laurea 110 e lode, dottorato, master, che lavorano, da precari nei call center,  laureati in storia dell’arte che fanno gli “assistenti” nei musei, una specie di guardiani, ricercatori a settecento euro al mese. Lei, una prof, dovrebbe sapere fra l’altro che chi entra nel giro del precariato, quasi tutti i giovani, come dicono le tante ricerche sul problema, rischia di non uscirne più. Si chiama la “trappola della precarietà”. E riguarda i figli dei poveri, quelli che hanno genitori ricchi possono permettersi di stare a casa, in attesa del posto migliore. Fornero poi dice che hanno capito male, voleva dire ilo contrario. Ma, nel frattempo, trova anche il modo di affermare che  “è ingiusto ” negare che  alla politica del governo Monti manchi la cifra dell’equità” e che “il governo, ha dato una possibilità a chi tutelato non era,una prospettiva ai giovani e alle future generazioni”. Dove, come,quando?

Grilli: con la legge di stabilità benefici per il 99% degli italiani

Passiamo al secondo ministro, Vittorio Grilli. Noi non possiamo che ammirarlo. Dice: “Con la legge di stabilità il 99% ci guadagna”. Davvero un coraggioso. Replica Bersani “ Io non sono d’accordo. Sono interessato a consultare le mie analisi con le sue. A noi non risulta.  E presenta il conto. “Dire che  la manovra“ non pesa sulle condizioni di vita degli italiani e sulla domanda interna è un’affermazione ardita. E  domani incontrando Monti chiederà di modificare  in modo sostanziale la legge di stabilità di “alleggerire il carico”  Ma il ministro coraggioso non si perde d’animo. Legge  i dati economici, dichiarazioni del presidente dell’Istat, del presidente della  Corte dei Conti  Giampaolino, dal vicedirettore centrale di Bankitalia, Salvatore Rossi. Tutti affermano che  la legge non  recano beneficio alle categorie con più basso reddito, che “sarebbe meglio-dice Bankitalia un regime di tassazione con aliquote più basse”. Sempre Rossi afferma che la legge di stabilità aumenta il disavanzo e che forse in primavera servirà una nuova  manovra. Giampaolino sottolinea che “il Mix meno Irpef e più Iva appare sfavorevole per contribuenti collocati nelle fasce più deboli”.

Passera: come è bello investire alle isola Cayman

Passiamo al terzo ministro. Corrado Passera, il suo compito è lo sviluppo. Ne parla spesso. Annuncia piani, piani bis. Sul suo tavolo ci sono più di centocinquanta vertenze di aziende in crisi. Non se ne è risulta neppure una. E’, per chi non ricordasse, l’autore del piano finanziario Alitalia quando Berlusconi si oppose alla vendita ad Air France. Se ne vedono ancora gli effetti. Ma lui il ministro quando sente parlare di finansa alza le orecchie, non resiste.  Davide Serra, “golden boys della finanza organizza una cena  con Renzi per raccogliere fondi per la campagna per le primarie. Serra è il fondatore di Algebris, una finanziaria con sede alle isola Cayman, noto paradiso fiscale. Paga le tasse in Gran Bretagna.  Si levano molte critiche ed ecco il Passera che indossa l’elemetto.
“Come non si può generalizzare in politica non si può generalizzare in finanza – ha commentato Passera –. C’è un sacco di gente che fa bene il suo mestiere. Si pensi ad esempio a quanto ci siamo impegnati sul fronte del credito in questi anni con il sistema bancario italiano che è riuscito a passare attraverso tutte le crisi senza dover chiedere soldi al pubblico. Se posso dare un suggerimento – conclude con tono arrogante – stiamo attenti a questo tipo di generalizzazioni. E per quanto riguarda la persona di cui si parla in questi giorni è una persona di grandissima qualità non soltanto professionale ma anche personale”.

Boccia (Pd). Gli italian che amano l’Italia, le tasse le pagano nel nostro Paese

Boccia. “Sorprendente il ministro Passera – dice- gli italiani che amano l’Italia e la finanza pagano le tasse nel nostro paese e operano al servizio delle imprese. Se la finanza è speculativa, non assiste l’economia reale, non è di sostegno alle attività delle aziende, usa derivati non regolamentati e stabilisce la propria sede nei paesi o nelle isole inserite nelle black list.”

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