Letta. Obiettivi importanti, non scontata la realizzazione

ROMA – Le proposte avanzate in Parlamento nei discorsi del nuovo capo del governo sono impegnativi e positivi. La linea che emerge, ribadita negli incontri internazionali, è quella di combattere la recessione sia cercando di far assumere una nuova politica economica all’Europa e alla Germania (l’abbassamento al minimo storico del tasso d’interesse della BCE è un segnale che va nella giusta direzione), sia prevedendo interventi di stimolo alla domanda interna con il finanziamento della CIG, con maggiori disponibilità finanziarie agli enti locali per saldare i debiti con le imprese e con l’abbassamento delle tasse sul lavoro e le imprese.

Il tutto all’insegna dell’equità sociale, della lotta all’evasione fiscale, della sburocratizzazione e della coesione sociale.

Obiettivi importanti. Per attuarli il sostegno delle forze sociali
Sono obiettivi importanti ma non scontati nella loro realizzazione . Per attuarli ci vorrà il sostegno attivo e vigile delle forze sociali, dei sindacati e del paese. Del resto la spinta dal basso è indispensabile anche per contrastare con i fatti il populismo e per bloccare le manovre di Berlusconi. Ma qui la massima vigilanza va richiesta al Presidente Napolitano. Il governo si sta mettendo in moto. Fra una decina di giorni verrà emanato un primo decreto. Imu, rifinanziamento cassa integrazione, primi interventi per il lavoro ai giovani, sono i provvedimenti annunciati. Domenica  Letta ha “ invitato” tutti i ministri a trascorrere ventiquattro ore di ritiro  nell’abbazia di Spineto ,  in provincia di Siena. Dopo <il tour europeo sarà il primo incontro governativo.

Efficienza energetica, fonti rinnovabili, acqua pubblica
Tra gli impegni del nuovo esecutivo c’è lo sviluppo sostenibile con due priorità vere come l’efficienza energetica degli edifici e gli incentivi alle fonti rinnovabili.
Sono queste due priorità che implicano l’avvio di una nuova strategia energetica e un forte potenziamento della ricerca. Tuttavia, vorrei suggerire di aggiungere alle priorità la difesa del suolo e il governo pubblico dell’acqua in applicazione del risultato referendario.

La difesa del suolo priorità assoluta

La difesa del suolo è da considerare una priorità delle priorità perché l’instabilità climatica colpisce duramente con alluvioni, frane e siccità, popolazioni intere, l’agricoltura e la zootecnia e anche il turismo. Senza contare l’imperdonabile numero di vittime.
L’idea di società che si ricava dalle enunciazioni programmatiche è di una democrazia moderatamente avanzata che affronta una storica crisi economica e morale. Tuttavia, anche questa impostazione potrebbe trovare le resistenze e il contrasto delle destre. E per un governo di eccezionale necessità, che non si fonda sull’alleanza impossibile tra PD e PDL, i rischi sono molto seri.

Equilibri sociali ed elettorali instabili
Anche perché è ancora aperta la partita sugli indirizzi generali per uscire dalla crisi in quanto gli attuali equilibri sociali ed elettorali sono instabili. Questa precarietà ha inciso nella composizione del governo e nella definizione delle presidenze parlamentari. A farne le spese nella compagine governativa sono state le culture e le competenze ecologiste e quelle del mondo del lavoro.
L’avvio, quindi, non è stato facile, gli incidenti e gli errori sono sempre possibili e in agguato.
Per questo abbiamo assistito, increduli, alle dichiarazioni di un neo ministro che ha confuso il voto referendario, di responsabilità e di consapevolezza, dato sul nucleare dal popolo italiano, con la demonizzazione ideologica di una energia. Considerazione certamente non in linea con le dichiarazioni programmatiche che viceversa prevedono lo sviluppo sostenibile, la green economy, e la rigenerazione urbana.
Il pericolo di errori ovviamente sta nella necessità di garantire una solida base di consenso al governo. Ma non si garantisce consenso vero nel paese e non si è utili alla ripresa economica se si prescinde dalle competenze e si marginalizzano quelle ecologiste e di sinistra.

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