Roma, Marino libera la città

ROMA – Alemanno se ne va e non lascia rimpianti. Anzi, la batosta è grande per il centro destra  che in questo  ballottaggio perde tutti i comuni capoluogo, a partire dalla Capitale, con risultati clamorosi come quello di Imperia, il regno di Scajola, dove il candidato del centrodestra prende solo il 23,86% dei voti e Treviso dove la Lega lascia le poch, rimanenti penne.

In questa tornata elettorale il centrosinistra fa cappotto, a quelli conquistati con il ballottaggio si devono aggiungere i capoluogo presi al primo turno,  Vicenza,Pisa, Massa, Sondrio, Isernia.  L’astensionismo che cresce ancora non  toglie niente alla affermazione del Pd e delle liste di centrosinistra. Vano è il tentativo di Alemanno, Augello, di alcuni esponenti del centrodestra di sminuire il significato della vittoria di Marino contro il quale il sindaco uscente e i suoi “ soci” le hanno tentate di tutte. In questo ultimo mese le porte del Comune sono state aperte ad assunzioni clientelari, concorsi uno  dopo  l’altro, i cui risultati sono, peraltro, molto chiacchierati politica clientelare al massimo livello, parentopoli è stato detto.

Nella Capitale l’aria torna ad essere pulita

 Ma si é andati oltre, Roma è stata devastata in questi anni, ha perso il suo volto migliore per assumerne uno arcigno, i cittadini trattati come sudditi, senza diritto, la  criminalità che ha rialzato la destra, ha creato un proprio “ habitus”,. Ed hanno rialzato la destra gruppi fascisti, l’eversione nera, tollerati con ammicchi non  nascosti..Ora l’aria torna ad essere pulita. Roma può riprendere il percorso che era stato aperto dai sindaci della sinistra, per tutti ricordiamo Petroselli e Vetere  e poi Rutelli e Veltroni.  Non era mai accaduto che un sindaco uscente prendesse così pochi voti come è accaduto ad Alemanno. L’aver ribaltato una situazione che, malgrado Alemanno e il suo disastroso governo della città, non  si presentava come una strada tutta in discesa è senz’altro merito di Ignazio Marino.

Il nuovo sindaco ha puntato molto sulla società civile

 Nella sua campagna elettorale ha puntato molto sulla “ società civile”, movimenti, associazioni, personalità come Rodotà che ha fatto arrivare il proprio sostegno, uomini e donne  del mondo della cultura, delle professioni, Il  volontariato di tanti giovani  ha fatto il resto. Ma non c’è dubbio che il “ popolo” del Pd, pur in presenza di un partito che a Roma, forse ancor più che altrove, vive una crisi profonda, si è schierato, ha “sentito” che Marino era il candidato del cambiamento, quello che poteva liberare Roma. Il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, appena eletto, ma ancor prima,  ha dato pieno sostegno e fiducia al senatore che ha lasciato il suo posto a Palazzo Madama per impegnarsi, senza paracadute alcuni, in  una battaglia di libertà, perché di questo si trattava.

Il sostegno e la fiducia di Epifani

 Oggi proprio Epifani può prendersi una rivincita su quella stampa che con un tam tam degno di miglior causa aveva  suonato la gran cassa su Marino abbandonato del Pd.. Assediato dai giornalisti, in Piazza San Giovanni, battuta da un vento gelido, con poca gente, aveva detto vi do appuntamento a termine dello scrutinio  e sono certo che vincerà Marino, con il nostro pieno appoggio. Ancora a caldo  “politologi”, editorialisti e cronisti politici, una specie di compagnia di giro che si ritrova nelle diverse trasmissioni televisive ed anche radiofoniche  danno interpretazioni dei successi del centrosinistra, le più varie e le più fantasiose,  in particolare sui riflessi che avranno sul governo Pd- Pdl.  E Berlusconi come la prenderà? Ma i sondaggi nazionali dicono che il Pdl vincerebbe con largo margine sul Pd  sul centrosinistra, allora come la mettiamo? E giù ipotesi, elucubrazioni. Sarà necessaria, ovviamente, una analisi attenta, approfondita dell’ astensionismo in nun paese come kl’Italia dove erqavamo abituati ad alte percentuali di votati. Negli Stati Uniti, paese democratico, i sindaci vengono eletti dal 40-45% degli elettori.  Oggi due dati sono certi: il centrosinistra non si è dissolto malgrado il Pd sia al governo e Sel all’opposizione,  e vince ovunque.

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