Berlusconi, intristito, sente odor di bruciato. Anche Bossi lo archivia

ROMA – Berlusconi non ha gradito. Gli aeroplanini che volteggiavano nei cieli con scritto il suo nome e quello di Forza Italia ,come venti anni fa quando si presentò come il salvatore della patria lo hanno intristito.Villa San Martino,la lussuosa , un po’pacchiana ,sede delle cene galanti  all’improvviso gli è apparsa come un esilio, possibile sede dei domiciliari.

Altro che aeroplanini, lui aveva immaginato anche per rifarsi  dai dolori provocati dalla sentenza della Cassazione, si levarsi in volo ma con un aereo che lo portaasse lontano, in qualche isola, quelle note come paradisi fiscali. Aveva organizzato una grande tavolata di  vecchi amici, da Previti,  Dell’Utri, Briatore, con fidanzatina al seguito a consolarlo.

Santanché  dal Twiga guida la campagna degli aeroplanini

 Invece ha dovuto accontentarsi di quanto gli ha preparato Daniela Santanchè, la pitonessa,al momento in silenzio. Lei ha sede fissa al Twiga , Marina di Pietrasanta,stabilimento balneare, ristorante, punto di incontro, di relax , del jet set nazionale e internazionale della “bella gente”, magari evasori fiscali, ma che vuol dire, ideato da Briatore, poi ha ceduto la maggioranza del marchio Billionaire cui fanno capo il locale della Costa Smeralda,quello di Istanbul, di Bodrum e di Montecarlo. Il nuovo azionista di riferimento diventa  il Bay Capital,gruppo di investimento con sede a Singapore con il quale Briatore intende stabilire Club Billionaire in Asia. e in altri paese,dove il fisco non arriva e se arriva chiude un occhio. La pitonessa da lì, fra tende, tappeti,aperitivi in spiaggia, cene  esclusive a base di pesce, nella notte balli sfrenato, è pronta ad organizzare la battaglia campale. Più che in uno stabilimento balneare, dicono i versiliesi doc sembra  di essere in una “ residenza “ del dittatore  libico, Gheddafi, amico del cuore di Berlusconi.

La pitonessa e Mara Carfagna , incontro sotto le tende stile libico

E sotto una bianca tenda del Twiga ha confabulato con Mara Carfagna sua ospite. Daniela in abito, si fa per dire color crema, ha ribadito che  per lei il governo Letta ha le ore contate ed pronta a scattare. Gli aeroplanini sono  solo un segno di una campagna elettorale  alla grande che può partire subito,appena Silvio,il pregiudicato,lancia il segnale.Mara,in bianco, prende tempo, riflette, non vede elezioni vicine. Racconta chi era in spiaggia che Daniela quando ha avvertito il ronzio dell’aeroplanino non stava più in sé, ha imbracciato  macchina fotografica, telecamera, per fotografare lo striscione e ritrasmetterlo a Silvio. Il quale questa volta è stato di parola. Non ha rilasciato interviste, dichiarazioni. Si è chiuso in un silenzio che sconcerta perfino i suoi più cari amici. In realtà non parla perché non sa cosa dire. Sfoglia la margherita. Non si fida più di nessuno. Pensa che, in fondo,  anche nel suo “cerchio magico” ci sia chi è pronto a saltare la barricata, a farlofuori.Non gli è andata giù la dichiarazione di Nitto Palma il quale lo rassicura che può,anche se non sarà più senatore, non candidabile, non eleggibile, continuare a fare politica, sarà ancora lui il capo del Pdl  ritornato Forza Italia, come ai bei tempi. Il pregiudicato sente odor di bruciato. Ai bei tempi intanto non aveva riportato condanne definitive, per di più ora altri processi incombono.

La grazia Giuristi e costituzionalisti: non è cosa possibile

Autorevoli giuristi, costituzionalisti, spiegano che di grazia non è neppure il caso di parlarne. Non è cosa possibile E poi nel silenzio berlusconiano ritrova spazio sui media un desaparecidos come Bossi. Anche lui lo da per spacciato. Se la prende con Tosi,il sindaco di Verona, che annuncia la sua possibile candidatura a premier, addirittura  minaccia di cacciarlo dalla Lega. Da Pontida annuncia che gli espulsi perché non piacevano a Tosi,saranno riamessi nel popolo leghista.  Se vi fosse una sfida per le primarie del centrodestra fra Tosi e Marina Berlusconi non ha dubbi: “ Sceglierei lei”, dice, dando per scontato che il padre è fuori gioco. Poi ci sono i vari Cicchitto, Quaglierello, che cominciano a pensare alla costruzione di uun altro partito, senza berlusconi leader, un consiglio che offre loro anche uno come Massimo D’Alema che di partiti se ne intende.. E l’ex premier ogni giorno diventa sempre più sospettoso.

Condividi sui social

Articoli correlati