Berlusconi, un osceno baratto : se io impunito il governo vive

ROMA – Berlusconi, volto teso, vecchio, stanco, sembra vada avanti per forza d’inerzia. “ Diranno che è colpa mia-afferma- se i ministri del Pdl valuteranno le dimissioni davanti al massacro giudiziario del loro leader eletto da milioni di italiani.  “Ma io mi domando -dice- se due amici sono in barca e uno dei due butta l’altro a mare, di chi la colpa se poi la barca sbanda?”

E fa la gioia  di un giornalismo  che invece di raccontare, di informare, punta sulla battuta, che fa simpatia, che “ rende” in tv. Una sciocca,idiota  battuta del pregiudicato., diventa la notizia. Non il ricatto, pesantissimo, nei confronti del Pd e di Enrico Letta, non il reato gravissimo che ha provocato la condanna dell’ex premier. Ma non sa il cavaliere che non c’è bisogno di essere in due perché la barca non sbandi. Nel  canottaggio addirittura c’è il singolo, ’<come nella canoa, così  nelle barche che se ne vanno tranquille nei laghi, nei fiumi., nei “ gozzetti” che  in Versilia navigano in costa  Il problema è uno solo: remare e tenere la rotta. C’è poco da scherzare.  Il segretario del Pdl ha discusso per tre ore con il presidente del Consiglio di cui lui stesso è il vice.  Gli “osservatori”, i retroscenisti, i cronisti , hanno messo poca attenzione alla anomalia di questo incontro Alfano è stato inviato in qualità di “messaggero” per dettare  al capo del governo quanto il  pregiudicato vuole, l’impunità, in un osceno baratto con la sopravvivenza dell’esecutivo. Una modo per esercitare una illecita pressione sul presidente del Consiglio.

Il pregiudicato: la sentenza è infondata, ingiusta,soprattutto incredibile

 Non solo:  il cavaliere, lo è ancora, ha detto chiaro e tondo che la sentenza  di condanna  è “infondata,ingiusta, infondata e soprattutto incredibile “. Altro che domanda di grazia,di clemenza. E poi per uscirne fuori , “ la Costituzione della Repubblica e il buon senso offrono molte strade” Trovatele, altrimenti scasso tutto.  E poi , attaccate le toghe rosse, fa la vittima: “Possono farmi tutto- dice-, ma non possono togliermi tre cose. Non possono togliermi il diritto di parola sulla scena pubblica e civile italiana. Non possono togliermi il< diritto di animare e guidare il movimento politico che ho fondato. Non possono togliermi il< diritto di essere ancora il riferimento di milioni di italiani, finché questi cittadini liberamente lo vorranno”. Nessuno gli impedisce questi tre “ diritti”, ma dimentica che ha subito una condanna che prevede come pena accessoria l’interdizione dai pubblici uffici. Questi sono problemi del partito, se vuole essere guidato da un pregiudicato  affari loro.

Marina una “leonessa”, ma il capo sono io

E per maggior chiarezza che lui  e solo lui è il capo ribadisce che la figlia Marina, “ una leonessa che va ad aggiungersi alle pitonesse, quasi uno zoo. Ma non c’entra niente la legge Severino e , come ha scritto il Capo dello Stato neppure la grazia elimina la pena accessoria. Allora Il pregiudicato che vuole? Non si capisce. Non si capisce che vogliono i “falchi”, le pitonesse, /  anche le “colombe”. Dicono che bisogna prendere tempo, studiare le carte,magari attendere la pubblicazione della sentenza, poi ricorrere alla Corte costituzionale per quanto riguarda la legge  Severino, votata dal Parlamento all’unanimità.

  I berluscones dimenticano che il senatore è già senza passaporto

 Pensano forse che una sentenza definitiva, passata in giudicato, posso essere annullata? Puntano ad una amnistia e per questo sanno bene che c’è bisogno di tempo. In particolare un ministro, quel Mauro che occupa il dicastero della Difesa  già in forza al Pdl,  poi passato a Lista Civica,  sta facendo campagna per l’amnistia. Richiama Togliatti, l’ amnistia del i946 quando era ministro della Giustizia. La rilanciano alcune  pitonesse , senza pudore, con il solo bagaglio di una grande ignoranza della storia del nostro Paese.  E se dal Pd arrivano risposte molto ferme e molte chiare , niente scambi osceni, le sentenze si applicano,  votiamo la inmcandidabilità,fanno i contriti, gli offesi. Alfano, una gaffe dopo l’altra, chiede ora che Berlusconi sia trattato come un qualsiasi senatore. Bene. Significa che uno con una condanna definitiva per frode fiscale non può essere senatore. Se ne facciano una ragione, perché non c’è via di uscita.   Avrà un senso che gli sia stato tolto il passaporto. Si è mai visto un senatore senza passaporto?

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