Omicidio Varani. Come nella strage del Circeo, il soldo dell’onnipotenza

ROMA – Ci sono molte similitudini nel recente omicidio del 22enne Luca Varani con quelle del massacro del Circeo. In entrambi i casi i protagonisti sono, da una parte gli arricchiti o i figli di papà, dall’altra le vittime inconsapevoli incantate dal successo.

Nel 1975 furono due ragazze del quartiere della Montagnola, Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, a fidarsi dei loro tre aguzzini, probabilmente per riscattare la loro posizione sociale con  i cosiddetti pariolini di buona famiglia. Balordi con i soldi e la droga in tasca, figli del vizio e di un delirio di onnipotenza in cui la parola pietà viene definitivamente cancellata nella loro violenta follia. Questa era la realtà. E’ probabile che anche Luca Varani, ragazzo della perfieria Est di Roma, sia stato folgorato dalla bella vita che conducevano i suoi amici, Marco Prato e Manuel Foffo. Entrambi ricchi, belli e famosi, specie per la movida notturna della capitale. Sarà stata questa falsa apparenza, il luccichio del soldo facile, a far cadere nella trappola un giovane di appena 22 anni, precipitato, come il caso ha voluto, nelle mani di due uomini senza scrupoli e non ragazzi come li hanno definiti. Perchè a 30 anni si è già uomini, capaci di intendere e volere e di scegliere se una cosa è giusta oppure sbagliata.  Uomini adulti che dopo averlo trucidato sono usciti a bere un drink, esattamente come fecero i tre assassini del Circeo se ne andarono tranquillamente a mangiare iuna pizza mentre nel baule dell’auto giacevano straziate le due vittime innocenti.  Fa ancora più effetto aver visto l’intervento del padre di Moffo alla trasmissione di Porta a Porta che parla del figlio reo confesso come un “ragazzo modello”, addirittura con “un quoziente intellettivo sopra la media”. 

Un salvataggio in extremis che speriamo non produca nessun pietismo davanti alla giustizia. Per carità è comprensibile il grido disperato di un padre, ma non è giustificabile l’efferato omicidio commesso dal figlio assieme all’amico. Uomini ora,  entrambi figli prima, in cui la scala dei valori non è stata certo quella dettata dal buon senso, dal rispetto per il prossimo,  ma da un delirio di onnipotenza. Una vita brillante e patinata, denaro facile che permette di fare tutto, proprio tutto, anche di sballarsi per ore, giorni tanto da sentirsi padroni anche degli altri, potendone decidere la vita o la morte. No, non c’è più comprensione per “uomini” come questi. 

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