Banche: operazione di salvataggio per MPS. La priorità deve essere tutelare i risparmiatori

ROMA- Nella notte è stato varato il decreto che dà il via libera al salvataggio degli istituti bancari in difficoltà. 

È partita, contestualmente, la nazionalizzazione e del Monte dei Paschi con la richiesta di un sostegno finanziario straordinario che graverà per 333,3 euro pro-capite per ognuno dei 60 milioni di italiani, (833,3 euro a famiglia), incrementando il debito pubblico già in crescita.

Quella che giudichiamo improponibile e gravissima è l’ipotesi che risparmiatori, lavoratori e contribuenti dovessero subire la beffa di pagare al consorzio capeggiato da JPMorgan, per il fallito aumento di capitale di 5 miliardi, 448 milioni di commissioni. Ora chiediamo al Governo la massima attenzione ed il rispetto dei diritti dei risparmiatori: le promesse circa l’intenzione di “minimizzare o rendere inesistenti” le perdite per i piccoli risparmiatori devono essere concretizzate al più presto. Il meccanismo di tutela degli obbligazionisti subordinati di Mps al 100% prevede prima la conversione in azioni e poi l’assegnazione di obbligazioni ordinarie “del medesimo valore”.

Un meccanismo che dovrà prevedere tempi rapidi e rimborsi integrali, senza intoppi o cambi di programma. Il mondo del risparmio nel nostro Paese ha subito negli ultimi anni danni consistenti, derivanti da una gestione disattenta del credito e del risparmio da parte del sistema bancario, nonché causati dall’inammissibile assenza di vigilanza. Basti ricordare a tale proposito le recenti vicende di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti, CariFerrara, Veneto Banca, Banca Popolare di Vicenza, dissesti che hanno bruciato oltre 50 miliardi di euro e mandato in fumo i risparmi di centinaia migliaia di cittadini,

Ora, dopo il grave ritardo con cui si è intervenuti sul Monte dei Paschi e dopo le gravi responsabilità di chi non ha vigilato nella giusta maniera (che non mancheremo di far verificare), lo Stato è chiamato a gestire la situazione nel migliore dei modi: cambiare gli amministratori, chiedere conto sui motivi che hanno portato al dissesto ed alla grave crisi di fiducia del Monte.

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