Grillini. Due sindache indagate e Grillo fa quadrato

La sindaca grillina di Roma Virginia Raggi è indagata dalla Procura di Roma a conclusione dell’inchiesta sulle nomine ai vertici del Campidoglio.  La sindaca grillina di Torino Chiara Appendino è inquisita per la tragica “notte della Juventus” del 3 giugno scorso in piazza San Carlo (una donna morta dopo lunga agonia, più di 1500 feriti, due dei quali ancora in ospedale).

E Grillo che fa? Fa quadrato, si chiude in difesa, per dirla in termini calcistici, come i legionari romani di fronte alle orde barbariche. Il leader di un movimento politico che aspira a governare l’Italia, sempre che gli elettori lo votino adeguatamente, difende le indifendibili prime cittadine e accusa gli avversari di fare sciacallaggio.  In verità, non dovrebbe essere lui a prendere la decisione finale, che tocca invece alle dirette interessate. Ma tutti e tre fanno finta di niente.

A Roma la “virginea” Raggi si assegna un bel sette e mezzo dopo un anno di disastri, a Torino l’Appendino dice chiaramente di non sentirsi responsabile di nulla (anche se la “notte della Juventus” l’ha approvata con entusiasmo lei che nella Juventus, come risulta dal curriculum sbandierato sotto elezioni, ha avuto il suo primo impiego). Senza invocare il peccato originale, la sua posizione è analoga a quella della Raggi, che fece il suo apprendistato nello studio dell’avvocato Previti, di berlusconiana memoria, e oggi, quasi una legge del contrappasso, si è impigliata nella rete delle discusse nomine politiche in Campidoglio.  A Torino sono ancora in molti a chiedersi: perché quella maledetta notte della Juventus non è stata organizzata dal Comune dentro il grande, nuovissimo stadio della società bianconera, invece che in piazza San Carlo, salotto della Torino sabauda, poco adatto alle folle oceaniche? Anche lei è rimasta appesa e sembra aspettare che sia Grillo a decidere. 

E Grillo che fa? Fa quadrato. E aspetta che gli italiani, popolo di corta memoria, dimentichi questi infortuni e corra a votare per il movimento.  Per l’ex-comico genovese sarebbe la quadratura del cerchio, non certo per l’Italia.

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