Quando il laboratorio scientifico diventa “l’armeria del commerciale”

Intervista a Serlio Selli, direttore del laboratorio di Cromatos, l’azienda che colora il nostro vivere quotidiano 

In Romagna ed esattamente a Forlì esiste una realtà d’eccellenza, possiamo definirla il regno del colore, ovvero un’azienda leader in Europa nella formulazione e produzione di coloranti. Qui i pigmenti naturali sistemi di colorazione per l’industria sono pensati, ricercati, studiati, elaborati e infine prodotti nei laboratori di ricerca e sviluppo, cuore pulsante dell’attività quasi sempre in stretto contatto con il cliente. 

Oggi Cromatos è una realtà riconosciuta a livello internazionale che si distingue per l’elevata qualità di fattura, garantita da accurati e certificati controlli e da una visione virtuosa e costante verso l’innovazione.  Abbiamo incontrato Serlio Selli, direttore dei laboratori che lui stesso definisce l’armeria del commerciale. Parliamo di 400 mq di spazi adibiti al controllo qualità e alla ricerca e sviluppo, dove si alternano decine di specialisti per trovare soluzioni a una vasta clientela internazionale.  

La cosa che più colpisce, appena varcata la soglia della Cromatos sono i suoi moderni laboratori ben visibili attraverso una struttura di vetri dal design innovativo. A che cosa vi siete ispirati per rendere questo ambiente così accattivante e piacevole alla vista?

Fino dal concepimento il Laboratorio Cromatos è stato pensato come la “cucina di un ristorante stellato” dove le lavorazioni non erano da nascondere al cliente in visita, ma anzi sono da mostrare con orgoglio. Qualità e design possono e devono lavorare assieme, ordine e pulizia non fanno altro che certificare l’efficienza.

In un laboratorio così ben strutturato come avete coniugato design e sicurezza? 

La progettazione di un laboratorio richiede uno studio ben pensato seguito da innumerevoli prove ed aggiustamenti, dagli spazi di passaggio ai sistemi di contenimento, dalla compartimentazione delle zone ai sistemi di aspirazione fino alla scelta delle superfici opportune. La progettazione del nostro laboratorio ha richiesto mesi di studio e test di materiali, contatti con specialisti per il dimensionamento dei ricambi d’aria, fino a giungere alla definizioni degli ingombri per sfruttare fino all’ultimo centimetro lo spazio disponibile. Le superfici per quanto grandi vanno sfruttate come se fossero sempre piccole in quanto ogni metro quadro ha un costo rilevante.  

Che cosa si crea fattivamente all’interno dei suoi laboratori e quali sono i vostri maggiori clienti?

All’interno del Laboratorio Cromatos si svolgono le operazioni di controllo qualitativo in ingresso, in uscita e le ricerche per i clienti. La prima parte di controllo cade sotto il nome di “assicurazione di qualità” ma io preferisco chiamarla “assicurazione delle vendite future” in quanto solo garantendo una qualità costante e entro i limiti necessari alla clientela l’area commerciale potrà continuare a vendere. In maniera analoga le ricerche (seguite poi dallo sviluppo delle stesse) sono la “risoluzione di problemi” dei clienti stessi, ovvero servizi forniti alla clientela in modo gratuito per permettere al cliente finale di trovare, tramite l’uso di prodotti Cromatos opportuni, il superamento di varie problematiche. Tutto ciò fornisce all’area commerciale una serie di strumenti (che devono ovviamente essere integrati a livello industriale da logistica, prezzi e velocità di produzione) tali da potere affrontare il mercato con gli strumenti opportuni. Il laboratorio non deve essere un costo, è un servizio ove ogni spesa deriva da un lavoro motivato da una richiesta di altri funzioni aziendali per uso interno o esterno.  

Il vostro core business è soprattutto incentrato sulla ricerca e sviluppo. Quanto è importante l’innovazione tecnologica in un ambiente così strategico?

Il mondo attorno a noi è pieno di colori e l’uomo è un “animale” che usa la vista come primo senso discriminatorio. Il potere offrire il giusto sistema di colorazione (con le giuste performance, la corretta sostenibilità ecc.) permette al cliente di essere competitivo sul mercato. Il cliente è un partner e il suo successo è il nostro successo. L’innovazione del prodotto permette appunto al cliente di essere competitivo e avere nella ricerca Cromatos una aiuto sempre disponibile.

Lei definisce il laboratorio l’armeria del commerciale. Com’è giunto a questa conclusione?

Se tutti potessero offrire gli stessi prodotti con logistiche e tempistiche similari l’unico strumento di vendita potrebbe essere il prezzo. Quando viene offerto un sistema (prodotto più mezzo di applicazione) per risolvere un problema, il prezzo non è più l’unico strumento di vendita. La personalizzazione dei prodotti e la ricerca di sistemi di risoluzione (insieme con prezzo e logistica) sono appunto le “armi” dell’area commerciale e il Laboratorio può e deve, esserne “l’armeria”.

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