Tsipras stimola la sinistra italiana. Sel pronta a ripartire

Vendola, costruiremo soggetto politico

MILANO – Tsipras sembra aver risvegliato in parte anche la cosiddetta sinistra antagonista. Lo si capisce dagli interventi pronunciati dal palco della convention Human Factor organizzata da Sel a Milano.

Nichi Vendola ha aperto il suo discorso sottolineando che questa è una giornata di speranza per la stessa Europa.  Speranza, che se si concretizzasse potrebbe addirittura ricostituire i tanti volti si una sinistra italiana attraverso l’unità d’intenti. “Voglio che sappiate – tuona Vendola – che la mia mente e il mio cuore è lì, (in Grecia ndr) pensa e batte con voi, nell”attesa e nella fiducia. Ma sono le menti e i cuori di tutti quelli qui oggi a Milano che provano questo sentimento e questa passione”. E ancora: “Ci sentiamo, in questa vostra sfida fratelli e sorelle dentro un comune destino, compagne e compagni di una medesima politica, quella della dignità dell’essere umano, del valore della sua stessa vita. Ad ognuna e ad ognuno di voi, il mio e il nostro abbraccio più forte”. 

Ma l’intervento di Vendola dice molto di più.  “Questo è il luogo di una sinistra plurale  dove non esiste  il rancore o la depressione che da troppo tempo accompagnano la sinistra. Questa tre giorni non è un evento, è l’ inizio di un cammino per la costruzione di  un soggetto politico che vuole costruire un programma di governo. Da Atene aspettiamo un segnale che ci dica che l’Europa non è morta. Il patto del Nazareno”è il momento fondante del Partito della Nazione”.

Parole a cui si associano diversi esponenti della sinistra e che in qualche modo riaccendono quella voglia di cambiamento, come afferma in un messaggio Maurizio Landini. “Serve un progetto di cambiamento che nasca dalla società, dai suoi conflitti e dai suoi protagonisti, dobbiamo fare qualcosa di più importante e impegnativo che una semplice denuncia delle ingiustizie o di un’orgogliosa testimonianza. Per tutto questo oggi siamo lì con , a partire dal contributo che un nostro segretario nazionale porterà alla discussione a nome della Fiom. E sono certo che su questa strada continueremo a camminare assieme”. 

Lo lascia intendere anche la presidente della Camera Laura Boldrini la quale in un messaggio scrive: “Abbiamo bisogno di buona politica: fatta di innovazione, passione, etica, visione. L’iniziativa di Milano va sicuramente in questa direzione”. “Ho avuto modo di cogliere – dice Boldrini – il chiaro obbiettivo, ancor più necessario, di questi tempi, di alzare lo sguardo della politica al di sopra delle schermaglie e delle polemiche quotidiane”.

Anche dalla Spagna arrivano segnali di vitalità. Julio Iglesias, leader del movimento spagnolo Podemos lancia il suo messaggio alla convention: “Voglio dirvi che questi momenti in Europa sono momenti di cambiamento. Sono sicuro che il cambiamento ci sarà in Grecia, ci sarà in Spagna, e ci sarà in Italia e in tutta Europa. Ci rincontreremo nelle lotte per una vera democrazia nella Ue. In bocca al lupo”.

Ora bisognerà attendere la reazione della sinistra PD, quella che nonostante i disagi, continua a rimanere al fianco di Matteo Renzi. Qualche segnale arriva da Gianni Cuperlo quando afferma che “il problema non sono i brogli, ma quando i candidati del mio partito stringono un patto con lo schieramento avverso”. E poi: “Ha ragione Cofferati a sollevare il problema”. E proprio su questa vicenda arriva l’intervento del sindaco milanese Giuliano Pisapia: “Escludo che il “Pd sia il partito della grande intesa” con la destra, perché nelle Feste dell’Unità ho visto una sinistra di base che si mette a servizio degli altri. Quella parte del Pd” che fa le larghe intese “non è il Pd. Noi dobbiamo rafforzare il rapporto con quel popolo del Pd che non ama le larghe intese e vuole lavorare alle intese” di sinistra.

Anche Pippo Civati interviene: “Non c’è bisogno di dividere il Pd, ma non posso garantire che questo non succeda”.  “Non è una bella cosa parlare sempre contro il proprio partito, ma che devo fare se arriva il Jobs Act di Sacconi e lo Sblocca Italia di Lupi?”, aggiunge Civati. “Il centrosinistra si è rotto quando si provò a eleggere Prodi” al Quirinale. “Gli attacchi di ora li ho avuti perché ho fatto il suo nome”.

 

 

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