La Grecia non paga, la Merkel non accetta il piano

ROMA – Alla mezzanotte di oggi scade l’ultimatum per la Grecia che dovrebbe versare alla FMI la tranche di 1,6 miliardi di euro. Denaro che, come ha anticipato il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis, la Grecia non pagherà. 

Se non sarà rispettata, Atene “sarebbe in ritardo con i pagamenti”, tuona un portavoce dell’istituto di Washington.”La scadenza è la fine dell’orario di lavoro a Washington, ovvero dopo le 18 (la mezzanotte italiana). Ovviamente, se entro quell’ora il Fmi non ricevesse il pagamento, la Grecia sarebbe in ritardo nei confronti del Fondo”, ha spiegato il portavoce, sottolineando che l’istituto guidato da Christine Lagarde “non usa la terminologia default”. La parola che usa il Fmi per indicare  la situazione in cui si troverebbe la Grecia è “”in arrears””, ovvero in arretrato con uno o più pagamenti. E’ lo stesso termine usato per i debiti commerciali della pubblica amministrazione verso i fornitori. 

Intanto l’Eurogruppo si riunisce in teleconferenza alle 19 su richiesta Atene, la quale ha fatto la sua controproposta che prevede una ristrutturazione del debito da versare in 2 anni. Proposta sulla quale già molti esponenti europei si sono espressi negativamente. In primis Angela Merkel la quale parla di impossibilità a prendere in considerazione l’ipotesi di un terzo programma di salvataggio per la Grecia prima del  referendum.  Secondo quanto riferito da una fonte parlamentare della Cdu, la Merkel ha chiarito: “Prima del referendum la Germania non può negoziare una nuova richiesta” per l’assistenza.

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