Fiumicino. Disagi infiniti, ieri il rogo innescato dai rifiuti, oggi il blackout

ROMA – Non sembra esserci pace per l’aeroporto di Fiumicino. Dopo gli incendi infatti, ultimo quello di ieri, oggi si è verificato un blackout  che non ha fatto altro che aggravare le criticità e i ritardi accumulati già da ieri in seguito al rogo della pineta.

Il black out a quanto pare si è prodotto a causa di un corto circuito presso una cabina di media tensione di Porto. La corrente è tornata prima al terminal 2 e al terminal 3 e successivamente anche al terminal 1.  

Stando a quanto ha riferito Adr “si sono registrati pochi disagi, in quanto molte attività operative hanno continuato a funzionare anche durante il black out”. Di fatto così non è stato visto che un centinaio di passeggeri al Terminal 3 ha letteralmente assediato la biglietteria della Vueling in cerca di spiegazioni per i continui ritardi, al punto che per  riportare la calma sono dovuti intervenire carabinieri e Guardia di Finanza.

“Diteci cosa dobbiamo fare, siamo esasperati. Chiamate i responsabili, è da stamattina che siamo qui in fila, fatela finita”, sono queste le parole di uno dei passeggeri diretto a Palermo. “Quello che sta succedendo è ai limiti del reale”,  dichiara un signore che invece sarebbe dovuto partire alla volta di Praga. Le forze dell’ordine hanno cercato di riportare la calma non senza difficoltà, anche perché In fila ci sono famiglie con bambini.  Alle 18.30 l’Enac ha spiegato: “a Fiumicino persiste una situazione di criticità nonostante tutti gli operatori presenti in aeroporto stiano continuando a lavorare a pieno regime per contenere i ritardi”, che colpiscono in particolare i voli low cost.

Sono infatti circa 900 i viaggiatori della Vueling che si son visti cancellare voli diretti a Stoccarda, Berlino, Praga, Lione e Monaco di Baviera. A quanto si è appreso, la compagnia ha poi provveduto a trasferire i passeggeri coinvolti presso alcuni alberghi in attesa della nuova partenza.  

Rogo provocato da un cumulo di rifiuti 

Intanto per quanto concerne il rogo della pineta non si ha la certezza sul fatto che possa essere stato di origine dolosa, mentre è certo invece che il rogo sia partito da un cumulo di rifiuti. A renderlo noto è stato il Corpo forestale. Ma saranno le ulteriori indagini a chiarire questo dubbio. Questo è quanto emerso dall’incontro che si è tenuto oggi presso la Procura della Repubblica di Civitavecchia tra il procuratore Capo Gianfranco Amendola e il capo del Corpo forestale dello Stato, Cesare Patrone, accompagnato dal comandante regionale per il Lazio e dal comandante provinciale di Roma. I rilievi hanno permesso di accertare che l’insorgenza del rogo è unica, in via del Pesce Luna, bordo strada, in un’area fortemente degradata e disseminata da numerosi cumuli di rifiuti abbandonati, sia di natura domestica che industriale. Le fiamme, trasportate dal forte vento, hanno rapidamente percorso prima gli arbusti della macchia mediterranea limitrofa, per poi interessare la vicina pineta.  L’Enac ha reso noto di aver convocato per il giorno 6 agosto gli accountable manager di Aeroporti di Roma e di Alitalia. 

Nel frattempo il Codacons si è reso disponibile ad offrire assistenza legale “a quei passeggeri che, a causa dello stop alle partenze a Fiumicino, abbiano subito un danno specie sul fronte delle vacanze, considerando che proprio in questo periodo si registra il maggior numero di spostamenti per le destinazioni vacanziere”. 

Le critiche dei Verdi e del M5s

“I vertici di aeroporti di Roma si dimettano, dal presidente all’amministratore delegato, è il minimo sindacale che possono fare dopo la drammatica situazione in cui si trova lo scalo aeroportuale internazionale di Fiumicino. Nella gestione di aeroporti di Roma ci sono i massimi riferimenti della finanza e dell’imprenditoria italiana che purtroppo hanno dato una pessima dimostrazione di gestione di uno scalo aeroportuale importante come quello di Roma. Si sono evidenziate in questi mesi gravissime lacune nei sistemi di sicurezza interni come dimostrato dall’incendio al terminal 3 e nei piani di rischio esterni che dovrebbero monitorare le aree limitrofe al sedime aeroportuale. Per queste ragioni tutte le iniziative che verranno adottate per cambiare questa situazione non sarà credibile senza un cambio di chi ha diretto sino ad oggi aeroporti di Roma”. Così in un comunicato il coportavoce nazionale dei Verdi Angelo Bonelli.

“Blackout continui, voli in ritardo o cancellati, turisti senza informazioni, un grave danno per il principale scalo aeroportuale d’Italia e per il Paese stesso. Una situazione surreale per un Paese che si definisce europeo. È incredibile che possa accadere e secondo fonti interne allo scalo accadrebbe a causa del sovraccarico di energia elettrica richiesta dagli impianti di condizionamento. Continua l’odissea dell’aeroporto di Fiumicino: dopo oltre un mese di disagi dovuti all’incendio, questa volta è colpa del caldo? Non vogliamo neanche pensarlo. In tutto questo è assordante il silenzio del ministro dei Trasporti Delrio”. Così i deputati della Commissione Trasporti del M5S. “Da due mesi ci stiamo occupando solo noi della vicenda dello scalo romano. Istituzioni assenti, sia a livello locale che ministeriale. A questo punto lanciamo la proposta: visto che agosto è alle porte, andate al mare e lasciateci la gestione dello scalo. Sapremmo fare senz’altro meglio noi”, suggerisce il capogruppo in Commissione del M5S Michele Dell’Orco che ha tenuto un discorso a fine seduta in Aula alla Camera proprio sul disastro Fiumicino.

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