Cessione Acea. Caos e risse al Comune di Roma

ROMA – La cessione del 21% delle quote comunali dell’Acea e la costituzione di una holding capitolina sta procedendo con non poche problematiche. La situazione da settimane è bloccata e non sembra trovare facile soluzione. 

Ieri nell’Aula Giulio Cesare, dove era in discussione la questione, si è assistito ad una sorta di vera e propria guerriglia, tra scrivanie prese a calci e ribaltate, documenti volanti lanciati in aria per stizza, urla e insulti. Presente in aula anche  una delegazione dei movimenti per l’Acqua pubblica. 

L'”insurrezione” è scoppiata dopo che il Pdl ha proposto la questione sospensiva per rinviare successivamente all’approvazione del bilancio l’esame degli ordini del giorno collegati alla delibera 32/2012. E’ in questo momento che si è scatenata la reazione dell’opposizione e dei comitati presenti per l’acqua pubblica. E’ stato dunque impossibile procedere con la votazione e anche l’appello di Alemanno a mantenere la calma non ha sortito alcun effetto.

Alemanno ha commentato quasi con stupore l’accaduto: «Sono sconcertato dalla gravità dei comportamenti delle opposizioni salvo l’Udc – ha detto – Violenza, intimidazioni indicano che è in atto un tentativo di bloccare la democrazia della nostra Assemblea». Ha poi proseguito illustrando il procedere dei lavori:  ”Siamo impegnati in un durissimo confronto sul bilancio e sulla definizione di Acea, anche oggi c’e’ stata una riunione in consiglio comunale durissima, con forti intemperanze che rischiano di turbare i normali lavori dell’assemblea capitolina. Contiamo di chiudere entro il 30 giugno la sessione sul bilancio, Acea compresa”

Per ora la seduta è stata rinviata al prossimo lunedì ma, considerato il clima piuttosto teso, il palazzo senatorio del Campidoglio sarà presidiato dagli agenti. Ieri sera intanto sono state decise le sanzioni nei confronti dei consiglieri protagonisti della bagarre. Tre giorni di sospensione dai lavori dell’aula, una lettera di richiamo “con aggravante in quanto capigruppo” e un “invito” a risarcire i danni per il gesto commesso durante la seduta dell’assemblea capitolina. Le sanzioni per la precisione hanno toccato Dario Rossin (La Destra) e Andrea Alzetta (Sinistra arcobaleno).

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