Campidoglio. Con le primarie del centrosinistra parte la corsa a Sindaco

ROMA – Il 26 e il 27 maggio 2013 Roma sceglie il suo nuovo sindaco.Dopo la amministrazione di Gianni Alemanno, contraddistinta da scandali e parentopoli,  che ha disastrato la capitale,i cittadini romani possono, finalmente, decidere con il voto chi dovrà governare la città per i prossimi cinque anni.

La vittoria alla Regione di Zingaretti e la volontà di cambiamento dimostrata dal Partito Democratico, nella coalizione Italia bene comune, potrebbero rappresentare, per il centro sinistra, la situazione ideale per affermare un candidato forte e capace di ridare dignità a una città che, negli ultimi anni, è stata fortemente impoverita.
Il candidato sindaco della coalizione di centrosinistra sarà scelto, il 7 aprile, attraverso le primarie. Lunedì  17 alle ore 12  i candidati dovranno presentare la documentazione necessaria, a partire dalle firme sia per quanto riguarda chi concorre per la carica di Sindaco che per i presidenti dei Municipi.
La segreteria del Pd ha già fissato le regole per la campagna elettorale, che si terrà tra il 20 marzo e il 6 aprile: divieto di utilizzare cartelloni 6×3 e 4×3, divieto di pubblicità sui mezzi pubblici e inserzioni su testate giornalistiche. Potranno votare tutti quelli che si dichiarano elettori del centro sinistra. Si punta ad una campagna all’insegna della fermezza e della sobrietà: basta con i manifesti abusivi,. le regole si applicano, chi sbaglia esce dalla competizione.
Se il partito è stato chiaro nel definire le regole del gioco, non lo è stato affatto, però, nell’indicare una linea comune che affermi quale tipo di cambiamento proporre per governare la capitale.
Le domande alle quali il Pd, il centrosinistra ancora non ha risposto sono essenziali: quale idea vuole offrire alla città di Roma per rinnovarsi e con quale programma vuole realizzarla?
Fino ad oggi, infatti, le tante auto candidature non sono state frutto di una riflessione collettiva incentrata su un progetto, ma sono solo nomi di personalità indipendenti con la loro personale offerta.
I nomi sono molti: per il Pd, l’ex ministro Paolo Gentiloni, Umberto Marroni che però potrebbe anche ritirarsi  e dare sostegno a David Sassoli altro candidato che ha già iniziato la campagna elettorale, Patrizia Prestipino; per Sel, Gemma Azuni e Luigi Nieri., Di Tommaso per il Psi e Pedica, già Idv, per il Centro democratico che razionalmente fa capo a Tabacci.  Ancora invece non ha deciso se candidarsi il senatore del Pd, Ignazio Marino, che comunque ha raccolta le firme necessarie.  Un altro ex ministro,Alessandro Bianchi,  dopo aver tentato un dialogo con il Pd, ha scelto di presentare la lista civile e di progresso “Progetto Roma”.

Poi ci sono  Alfio Marchini, il quale sembra orientato a non partecipare alla primarie del centrosinistra presentandosi con una sua lista così come Sandro Medici; presidente  uscente del X Municipio.. Ancora : all’orizzonte  una possibile lista che  rappresenterebbe il mondo della piccla e media impresa, in particolare dell’artigianato.. Domani la situazione si chiarirà per quanto riguarda il centrosinistra mentre la destra è ancora in alto mare con Alemanno che ha avuto il sostegno del Pdl per la sua candidatura e il movimento 5 Stelle che sta  deciderà il candidato sindaco forse mercoledì.

La sconfitta del 2008, quando Gianni Alemanno vinse su Francesco Rutelli, pesa ancora tanto. Allora la sinistra fu battuta perché prevalse la logica di potere tra Veltroni e Rutelli. Invece di proporre un ragionamento serio sui bisogni della città si preferì ritornare al vecchio. Quella fu una scelta scellerata che Roma ha pagato amaramente.
Ora, però, il gruppo dirigente del Partito Democratico e le forze di Roma bene comune, hanno il dovere di presentare ai cittadini romani una linea netta sulla strada da percorrere per cambiare la città di Roma.
Occorre una seria riflessione sul profilo dei candidati, ed è necessario aprire una discussione sui programmi dei singoli partecipanti alle primarie e candidati sindaco. Roma ha bisogno di nuove idee e di una autorevole amministrazione, con un sindaco capace di dare un forte segnale di cambiamento, cercando la partecipazione e l’entusiasmo dei cittadini.
Le primarie possono diventare un valido strumento solo se incentrate sulla riflessione di programmi e idee concrete, solo se basate su un progetto comune attorno al quale aggregare i cittadini e non una sterile scelta fra uomini.
 La speranza è che il Partito Democratico assuma la guida per il cambiamento, raccogliendo la voglia di coesione civile e culturale di cui i romani hanno bisogno.

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