Discarica Falcognana. La soluzione ancora in alto mare. Domani incontro al Ministero Ambiente

ROMA – Continua il presidio antidiscarica sulla via Ardeatina. Né il caldo né la stanchezza fiaccano gli animi dei cittadini sempre più preoccupati, arrabbiati e anche molto delusi da come una questione tanto importante sia stata finora affrontata. Anni e anni di inerzia senza trovare soluzioni alternative al ‘mostro’ rappresentato da Malagrotta, per poi arrivare a una soluzione studiata in fretta e furia e senza il coinvolgimento dei diretti interessati. 

Nella giornata di oggi si sono susseguite una serie di notizie che non restituiscono una idea chiara della situazione ma che anzi risultano in qualche modo preoccupanti. L’assessore Estella Marino, in una nota ha fatto sapere di aver visitato l’impianto di trattamento dei rifiuti sulla Salaria. “Ho potuto constatare con i miei occhi che l’impianto lavora a regime […] dopo il trattamento il residuo dei rifiuti è poco più che terriccio”. Questo quanto affermato dall’assessore. Il “terriccio”, ovvero la rimanenza dei rifiuti trattati è quello che finirebbe in discarica. Ma la definizione di “terriccio” però, a dire il vero, non sembra proprio convincere quei cittadini che tale “terriccio” dovranno accogliere sotto casa loro. In compenso avranno delle “agevolazioni fiscali”.

Sempre oggi il ministero della Difesa si è reso disponibile a partecipare per trovare una soluzione al gravoso problema. Stavolta però ad essere poco convinto è stato il governatore della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che ha definito “stravagante se non addirittura  folle” la nota del ministero della Difesa.”Comunico al Ministro Mauro che la questione è sotto la direzione del Commissario di Governo di cui lui fa parte e che da giorni ha avanzato una proposta. Qualcuno sta irresponsabilmente giocando con il fuoco per portare Roma all’emergenza rifiuti. Non lo permetteremo” ha concluso Zingaretti. 

Intanto i cittadini antidiscarica sono stati protagonisti della trasmissione di Rai Uno “Estate in Diretta“, dove Don Fernando Rettore del Santuario del Divino Amore ha ribadito (senza perdere la speranza e sempre pronto a “combattere” pacificamente) che forse solo la Madonna potrà salvare il territorio dallo scempio a cui sta andando incontro. 

Infine i Comitati “No Discarica Divino Amore”,  hanno annunciato che domenica 11 agosto parteciperanno all’Angelus in piazza San Pietro “per presentare al Santo Padre le preoccupazioni di fedeli e cittadini che abitano nelle zone adiacenti il Santuario del Divino Amore”. “Papa Francesco è l’unico che può scuotere la coscienza della politica e impedire che l’area del Divino Amore venga trasformata in una mega discarica”.

Domani si svolgerà presso il Ministero dell’Ambiente un tavolo tecnico per tentare di trovare una soluzione accettabile. 

D’altra parte  non si capisce neanche il motivo per il quale su 15 Municipi, sono sempre gli stessi ad essere stati presi in considerazione per la realizzazione di discariche (premesso che sarebbe tempo di non avere più discariche, ma questa è ancora un’altra storia). Consultando il sito dell’Arpa www.arpalazio.it è facile osservare che, su un raggio di neanche 20 km nella zona Roma sud, da via di Fioranello a Pomezia, insistono esattamente 22 discariche di vario genere, che vanno dallo stoccaggio e  trattamento di  rifiuti pericolosi e non, agli inerti,  fino al recupero di rifiuti speciali. Insomma non manca proprio nulla. Eppure stiamo parlando di una zona indicata come Agro Romano, zona di pregio, da tutelare e invece ridotta a  pattumiera del Lazio.

Sarebbe forse il momento di comprendere che non solo quello che accade nel “nostro giardino” è degno di essere preso in considerazione. Molto spesso basterebbe buttare l’occhio un po’ più in la per capire che ciò che sta a cuore ad alcuni è un problema che invece deve riguardare tutti.  E se anche un solo gruppo ristretto perde una battaglia importante, abbiamo perso tutti, anche gli stessi politici che non si sono assunti l’onere di trovare soluzioni adeguate.

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