Campidoglio mobilitazione del personale capitolino. Il tempo e scaduto. Non parte il confronto

ROMA – Invitati dalla Commissione Personale di Roma Capitale, su temi di natura strettamente sindacale, abbiamo ascoltato, increduli, le dichiarazioni dell’Amministrazione sulle vicende che riguardano le possibilità di scorrimento delle graduatorie dei concorsi interni di comparto e della dirigenza.

Quanto riportato dall’Assessore al Personale Nieri ci preoccupa nel merito e ci stupisce nel metodo. Impegnati nel confronto sulla Macrostruttura, sono mesi che, come organizzazioni sindacali, attendiamo l’apertura del tavolo sindacale sulla fattibilità delle “promesse elettorali” di valorizzazione del personale capitolino (così come per l’apertura del tavolo sul precariato). Avevamo capito che si attendeva un approfondimento della normativa in essere, scopriamo oggi, in questa “anomala” riunione (in una sala affollata da dipendenti, dirigenti, consiglieri e rappresentati sindacali) che per l’Amministrazione ci sarebbero, al momento, impedimenti normativi e che si attende la trasformazione in legge del decreto 101 per poter dare risposte diverse e per avere la possibilità di essere coerenti con quanto dichiarato in campagna elettorale e approvato in mozioni Consiliari al Campidoglio. Il nostro stupore è aumentato poi nel sentire che ci sarebbe addirittura una proposta dello stesso Assessore (nonché Vice Sindaco), da prevedere in bilancio, dell’aumento del buono pasto a 7 euro (richiesta sindacale proposta da anni e mai ascoltata dalla precedente e dalla attuale amministrazione). Ci saremmo aspettati di discutere questi temi nelle apposite sedi, quelle del tavolo contrattuale, quelle sedi in cui, oltre a parlare, si mette nero si bianco quanto concordato e si da seguito pratico a ciò che si decide. Così non è stato, abbiamo assistito ad una surreale “passerella” di prese di posizione a favore delle richieste dei dipendenti senza che da ciò sia scaturito nulla di concreto, anzi con l’impressione che difficilmente ai propositi seguiranno i fatti. Per questo abbiamo deciso di convocare immediatamente e unitariamente un assemblea di tutto il personale capitolino per il 30 ottobre, perché non è più tempo di attendere, non possiamo assistere inermi all’utilizzo di risorse per gli incarichi ad esterni quando ci sarebbero professionalità interne di qualità da impiegare a costo zero. Dobbiamo informare i lavoratori e le lavoratrici capitoline dello scenario che si prefigura e decidere, assieme a loro, quali azioni mettere in atto.

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