Ignazio Marino va a New York per risollevare Roma

ROMA – Per valorizzare il patrimonio culturale di Roma «cerchiamo nuove risorse che derivano dalla filantropia» piuttosto che da imprenditori in cerca di pubblicità.

Così il sindaco di Roma Ignazio Marino ha descritto uno degli obiettivi del suo breve viaggio negli Stati Uniti, prima a New York e poi a Washington, dove oggi firmerà con il sindaco Vincent Gray un accordo di gemellaggio. Parlando ai giornalisti al Consolato italiano di New York, Marino ha detto che, visti i problemi economici che deve affrontare Roma, «immaginare grandi investimenti nel settore dei beni culturali basandosi solo sulle tasse dei cittadini non sarebbe possibile e forse neppure giusto». Il patrimonio della capitale, ha aggiunto «penso appartenga al genere umano».

È così che Marino ha incontrato sia il sindaco uscente di New York, Michael Bloomberg, noto filantropo, che David Koch, imprenditore e politico repubblicano, grande sostenitore delle arti e della ricerca in campo medico. Koch «vuole dati concreti, ma non è spaventato da cifre importanti», ha detto Marino. «Abbiamo appuntamento tra qualche mese a Roma», ha aggiunto, raccontando che, al termine del loro incontro, Koch ha fatto una battuta che lascia buone speranze. Ringraziando Marino per avergli portato il libro sulla mostra di Augusto alle scuderie del Quirinale, Koch ha detto « Vi ringrazio per questo regalo che non mi è costato nulla. O almeno, non mi è costato nulla oggi».

Rispondendo a una domanda sulla possibile collaborazione con un fervente repubblicano, Marino ha detto: «penso che Koch conosca bene le mie posizioni diverse su molti temi, come io conosco le sue», ma il suo approccio alla filantropia «è laico». Il sindaco ha quindi assicurato di non aver «intenzione di venire meno ai principi di questa giunta per trovare filantropi».

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