Cinecittà. Deluxe Italia licenzia tre lavoratori e ne “restituisce” 40 al laboratorio sviluppo

Slc Cgil : Reintegro dei lavoratori e confronto per soluzioni alternative ai licenziamenti

La scorsa settimana, la Deluxe Italia, multinazionale che opera nel settore cinematografico, ha licenziato tre lavoratori per motivi economici e avviato la procedura ex art. 47 legge 428/90 per la restituzione del ramo di azienda denominato “laboratorio sviluppo e stampa” costituito da 40 lavoratori a Cinecittà Digital Factory”. Così, in una nota, la segreteria regionale della Slc Cgil di Roma e del Lazio. “E’ una notizia – continua la nota – che abbiamo appreso mentre era in corso presso il ministero dei Beni culturali e ambientali uno degli incontri di verifica previsti dall’accordo del 2012 che mise fine a tre mesi di sciopero e occupazione degli stabilimenti cinematografici di Cinecittà, accordo che conteneva impegni cogenti per un reale rilancio di tutto il sito e la messa in sicurezza dei livelli occupazionali. In seguito a questo accordo, la Deluxe Italia si presentò come acquirente affidabile e unico in grado di portare lavoro internazionale di produzione e post produzione a Cinecittà, ponendo al sindacato confederale come unica condizione collaborazione e responsabilità, soprattutto nella fase di start up. Una collaborazione che la Slc Cgil, ma più in generale tutto il sindacato confederale, non ha mai fatto mancare. Di contro, a distanza di poco più di un anno, l’azienda risponde con tre licenziamenti economici e la “restituzione” di 40 lavoratori del laboratorio a Cinecittà Digital Factory. Invitiamo pertanto l’azienda a reintegrare i lavoratori e a iniziare un serio confronto con il sindacato per trovare insieme soluzioni alternative ai licenziamenti e alle difficoltà aziendali. Sollecitiamo inoltre il Mibac e Cinecittà Digital Factory a farsi carico di ciò che sta accadendo all’interno del sito di Cinecittà in quanto parti attive dell’accordo del dicembre 2012 e a oggi anch’esse inadempienti su quanto convenuto”. “Siamo convinti – conclude la nota – che solo rimettendo al centro il lavoro e l’occupazione si possa uscire indenni dalla crisi”.

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