Roma sicura, Alfano ne parla ma non prevede provvedimenti e risorse

ROMA – Il Silp Cgil ormai da tempo registra le gravi carenze strutturali dell’apparato sicurezza nella Capitale, con una pianta organica del 36% in meno dal 1995 a oggi, una mancanza sostanziale di mezzi, tecnologie e strumenti giuridici che non assicurano la certezza della pena e la sicurezza degli operatori; un parco auto della Questura vetusto, con un capitolato di spesa per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei mezzi che non supera 1.300.000 euro in un anno, appena sufficienti per un quadrimestre rispetto alle reali esigenze operative del territorio romano; operatori e operatrici di polizia con una età media di circa 45 anni, da decenni sottoposti a uno stress professionale eccezionale che sta comportando una crescita esponenziale di suicidi e di infarti per il personale delle forze dell’ordine.

Circostanze pericolosamente aggravate dalle crescenti tensioni sociali dovute alla  crisi economico-finanziaria. Di fronte a tutto questo  la proposta del ministro dell’Interno per fare fronte all’emergenza ordine pubblico e alla criminalità organizzata nella Capitale (che dispone di miliardi di liquidità e che ha ormai invaso parte del tessuto economico e produttivo romano), si sostanzia in due numeri verdi istituzionali, per ricevere sms di segnalazioni per reati o persone sospette, da privati cittadini. Per questo, a nostro avviso, bastava dirottare tali sms presso le locali sale operative della Polizia e dei Carabinieri. In una situazione di crisi sociale ed economica drammatica come quella attuale, che vede le mafie e il crimine diffuso imperversare nella Capitale è necessario garantire le risorse adeguate, sia sul piano normativo in termini di trasparenza e rigore, sia sul piano dell’efficienza dell’apparato, con organico e mezzi sufficienti. Solo in questa ottica sostanziale è auspicabile creare anche una virtuosa rete sociale per la cultura della legalità che coinvolga adeguatamente le istituzioni locali, le associazioni e i singoli cittadini. Altre fantasiose soluzioni che non garantiscono le risorse adeguate per dare reale sicurezza ai cittadini romani, non possono che apparire vuoti spot elettorali.

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