Una Pet interamente digitale nascerà al Neurobiotech di Caserta

Con il Positron Emission Tomography, ovvero tomografia a emissione di positroni, le immagini come non si sono mai viste

Medicina personalizzata grazie a una tomografia a emissione di positroni (Pet) interamente digitale, che promette di fornire “immagini dotate di una precisione mai vista fino ad oggi”. E che, proprio grazie alla digitalizzazione, permetterà complesse elaborazioni al computer grazie anche a un ‘caschetto’ hi-tech indossato dalla persona sottoposta all’esame. I rilevatori saranno incastonati attorno alla testa del paziente, quindi vicinissimi al cervello. 

E’ il progetto che nasce a Caserta, nel polo di ricerca Neurobiotech: una collaborazione tra l’Istituto neurologico mediterraneo Neuromed e la Huazhong University of Science and Technology (Hust) di Wuhan, in Cina. “La Pet interamente digitale che nascerà al Neurobiotech di Caserta sarà capace di fornire immagini dotate di una precisione mai vista fino ad oggi. E che, proprio grazie alla digitalizzazione, permetterà complesse elaborazioni al computer – spiega Nicola D’Ascenzo, professore del Dipartimento di Ingegneria biomedica della Hust, in un’intervista alla rivista ‘Neuromed News’ – Il risultato saranno risposte diagnostiche nuove, personalizzate sul singolo paziente. Nella digital Pet tutta l’informazione viene raccolta, salvata e poi analizzata in formato interamente digitale. Significa che potremo applicare complesse analisi dei dati, anche con tecniche di intelligenza artificiale. Potremo estrarre, tra l’enorme quantità di informazioni raccolte dall’apparecchiatura, le caratteristiche specifiche di uno specifico paziente e della sua malattia. E’ un grande passo in avanti nel campo della medicina personalizzata”.

La cosa che colpisce di più nel progetto di Pet digitale è sicuramente l’apparecchiatura di rilevazione. Nelle macchine attualmente usate in clinica, infatti, il paziente viene inserito in un grande anello, esternamente simile a quello di Tac o risonanza magnetica. L’anello contiene una batteria di rilevatori che dovranno catturare i raggi gamma provenienti dal corpo. Nella digital Pet invece, la persona sottoposta all’esame indosserà un caschetto. “E’ una tecnologia che nasce interamente all’interno del nostro gruppo, dai sensori al silicio, all’elettronica e al software – sottolinea D’Ascenzo, 36 anni, originario di Termoli – In questo momento stiamo testando tutti i singoli componenti dell’elmetto. 

I nostri ingegneri in Cina hanno terminato la parte di disegno tecnico e presto avremo a disposizione un prototipo della calotta”, che “è proprio la parte più interessante e innovativa grazie al suo design sferico finora mai adottato. Entro l’anno saranno pronti i primi test preclinici su animali”. Una realtà che nasce a Caserta e che rappresenta anche una promessa per il Sud Italia. “La proprietà intellettuale di questa tecnologia è congiunta cinese-italiana – evidenzia il docente molisano – E’ un passo importante per i giovani talenti del Molise e della Campania, e più in generale del Sud Italia. Neurobiotech offre loro un laboratorio che lavora con tecnologie di avanguardia, in un contesto non solo italiano ma internazionale. Cerchiamo di dare ai giovani la possibilità di radicarsi nella loro terra di origine, farla crescere, in un’ottica e in un contesto completamente internazionali. I giovani che lavorano a questo progetto hanno una grande apertura mentale, perché sono abituati a interfacciarsi anche con una cultura così diversa come quella cinese. Ma lo scambio riguarda anche gli studenti cinesi, che mandiamo qui presso i laboratori Neurobiotech per continuare la loro formazione”. 

 “Possiamo dire che questa collaborazione nasce in modo assolutamente naturale – commenta Xie Qingguo, professore nel Dipartimento di Ingegneria biomedica della Hust – E’ la normale conseguenza dell’espansione della conoscenza, la cui base è la cooperazione. E lo sviluppo sta procedendo molto bene, anche grazie all’incontro di persone con background diversi, Nicola in fisica, io in ingegneria elettronica. Ecco, abbiamo collaborato per sviluppare un sistema completo. E possiamo fornire questo sistema sia agli scienziati che ai medici. Il paragone migliore che mi viene in mente è il Lego con i suoi mattoncini. Abbiamo uno strumento che permette a scienziati e medici di sottoporci le loro idee, e noi lo adatteremo in modo da rispondere alle loro specifiche necessità”. Xie Qingguo ha infine un’idea ben precisa sulla collaborazione italo-cinese e su Neurobiotech in particolare: “Questo è un buon posto, qui vedo un grande potenziale per sviluppo di applicazioni che potranno determinare cambiamenti importanti nello studio e nella lotta alle patologie che colpiscono il sistema nervoso”. E la Pet digitale ‘targata Caserta’ sta già attirando l’attenzione della comunità internazionale. “Due lavori scientifici relativi allo sviluppo dell’apparecchiatura sono stati infatti accettati al Simposio Ieee sulla medicina nucleare e l’imaging medico, che si terrà a novembre in Australia”, conclude il Neuromed. 

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