Arriva l’intonaco che cattura le polveri sottili

Il progetto presentato al Premio Marzotto 2018 grazie a un team di ricercatori di altissimo profilo:  oltre alla professoressa Bontempi, è composto dalle ricercatrici Alessandra Zanoletti, Fabjola Bilo, Laura Borgese, Stefania Federici, Annalisa Zacco, e la prof.ssa Laura Eleonora Depero 

Dopo uno studio nato dalla collaborazione tra l’Università degli Studi di Brescia (Laboratorio di Chimica per le Tecnologie), INSTM (Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali), Regione Lombardia, e Smart Solutions (Startup innovativa dell’ Università degli Studi di Brescia), è giunto il progetto Particulate Matter, che risponde ad una precisa richiesta della Commissione Europea, ovvero sviluppare materiali innovativi e a basso costo per la riduzione del particolato a livello europeo.

Si tratta di un materiale innovativo capace di intrappolare il particolato atmosferico con una forte valenza di sostenibilità, in quanto migliora la qualità dell’aria e rappresenta una possibile concreta attuazione dei principi d’economia circolare, valorizzando materiali di riciclo e sottoprodotti di processi produttivi.

Il materiale poroso (brevettato) è stato realizzato con sottoprodotti di scarto industriale (fumo di silice), mediante un processo sol-gel a basso costo e trattamento termico eseguito a basse temperature (70 °C). Il materiale può essere facilmente rigenerato attraverso le precipitazioni. Proprio come avvenne in natura, per le foglie, una volta dilavato, l’intonaco è in grado di intrappolare nuovamente altro PM. L’acqua di lavaggio, che contiene il PM, viene convogliata in sistemi fognari urbani. Questo consente, attraverso i sistemi di depurazione delle acque urbani, di depurare le acque reflue da questi inquinanti.

Ma non è tutto. Il risultato è sorprendente: il nuovo materiale, infatti, ha una capacità di rimozione superiore di almeno 100 volte rispetto a quella della vegetazione.

Condividi sui social

Articoli correlati