Arriva il dizionario 4.0, per capire la rivoluzione digitale

Un dizionario 4.0 per capire la “rivoluzione digitale” e aiutare le imprese a fare questo ‘salto’. Arriva dal “Punto impresa digitale” della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, e punta a coinvolgere le pmi in un percorso di approfondimento sulle nuove tecnologie, con assistenza gratuita.

Il panorama di nuovi servizi tecnologici e’ infatti vasto, complesso e quasi interamente in inglese: dal cloud computing alla cybersecurity, dall’advanced Hmi alle wearable technologies, per chi non ha dimestichezza con tecnologia e inglese, la “giungla” e’ fitta”. E la lista e’ lunga: per questo il servizio si pone come uno strumento chiaro e subito disponibile, nel quadro di una Milano che cresce nell’offerta e nell’export di prodotti “smart”.

Alcuni esempi tratti dal dizionario 4.0 sono la spiegazione di che cosa e’ il “cloud computing” per la gestione remota di dati o del cosiddetto “Internet of things, in italiano “Internet delle cose”, ovvero quell’insieme di componenti e dispositivi tecnologici che possono essere incorporati in oggetti fisici e macchinari per creare un’interfaccia tra mondo fisico e mondo digitale. “Sfogliando” il dizionario si comprende anche che cosa sia il programma “chatbot”, un esempio di intelligenza artificiale che simula conversazioni umane in modo interattivo, utilizzando frasi preimpostate. Oppure si puo’ approfondire il tema della cybersecurity (in italiano “sicurezza cibernetica”), l’insieme delle tecnologie necessarie a proteggere un sistema informatico da attacchi che possono portare alla perdita di dati, oppure avere informazioni sulla “light fidelity”, la tecnologia che permette una comunicazione senza fili tra dispositivi, utilizzando la luce per trasmettere i dati ad alta velocita’, anziche’ le onde radio. Senz’altro utile alle aziende sono programmi di customer relationship management (in italiano “la gestione delle relazioni con i clienti”), che raccolgono tutte le strategie di gestione del rapporto con il cliente.

Sui giornali si sente inoltre molto parlare delle “Wearable technologies”, in italiano “le tecnologie indossabili”, nel dizionario si potra’ quindi chiarire che, appunto, si tratta di tecnologie pensate per essere indossate, per vari usi (sanitari, sportivi, e altro ancora), che sono state sviluppate basandosi sul corpo dell’essere umano, il quale diventa “il supporto naturale” per farle funzionare. Conoscenze basilari essenziali per gli imprenditori che a Milano vogliono puntare su prodotti d’avanguardia tecnologica.

Dall’hi-tech ai trasporti al riciclo dei rifiuti, sono tanti i prodotti dei settori smart che dalla Lombardia vanno nel mondo, secondo i dati della Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi. Si tratta di un business annuale da 15 miliardi di euro, un quarto del totale italiano, +7% in un anno. Un terzo di questo export parte da Milano per un valore di quasi cinque miliardi di euro. Seguono Brescia e Bergamo con 2 miliardi circa, superano il miliardo anche Monza e Brianza, Lodi e Mantova. Le prime destinazioni dell’export sono Germania con 2,2 miliardi (+1,1%), Spagna con 1,8 miliardi (+13,1%) e Francia con 1,3 miliardi. In forte aumento Cina (+19,6%) e Polonia (+14,8%). In Italia in testa Torino, prima con 9 miliardi grazie soprattutto agli autoveicoli, Milano con 5 miliardi e Chieti con 4 miliardi. Superano i 3 miliardi anche Modena e Potenza. Seguono Bologna (2,9 miliardi) Frosinone (+227%).

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