EuroScience Open Forum termina. Prossimo appuntamento a Leiden nel 2022

Cala il sipario su una edizione innovativa in risposta alle restrizioni imposte dalla pandemia, hanno preso parte eminenti scienziati e autorità, tra cui il Presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte. Durante la cerimonia di chiusura il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha preso parte a una dimostrazione pubblica di comunicazione criptata in fibra ottica con tecnologia quantistica italiana 

TRIESTE – Sono stati cinque giorni all’insegna di una ritrovata voglia di confronto di condivisione su temi di grande impatto scientifico e sociale del nostro tempo, dopo mesi di distanziamento. La scommessa di ESOF2020 a Trieste in epoca di pandemia da Covid-19 di riallacciare i nodi di un dialogo sempre più necessario tra scienza, politica, economia e società sembra essere stata vinta: 150 eventi, oltre 700 relatori e collegamenti da tutto il mondo per seguire i panel di alto profilo proposti da questa prima edizione ibrida, con sezioni in presenza e in remoto che si sono susseguite senza sosta dal 2 settembre. 

Durante la cerimonia di chiusura di ESOF2020 – EuroScience Open Forum, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha preso parte a una dimostrazione pubblica di comunicazione criptata in fibra ottica con tecnologia quantistica italiana, eseguita per la prima volta in Italia. La dimostrazione è stata realizzata dal gruppo di “Comunicazioni Quantistiche” del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Firenze grazie al Progetto “Quantum FVG”, finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e coordinato dall’Università di Trieste.

Alla Cerimonia conclusiva, che ha visto il passaggio di testimone da Trieste alla città olandese di Leiden che ospiterà l’edizione di ESOF del 2022, hanno preso parte scienziati e autorità: Giuseppe Conte, Primo Ministro italiano, Stefano Patuanelli, Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Fantoni, Champion ESOF2020, Michael Matlosz, Euroscience President, Massimiliano Fedriga, Presidente Regione Friuli-Venezia-Giulia, Roberto Dipiazza, Sindaco di Trieste, Henri Lenferink, Sindaco di Leiden, Mariachiara Tallacchini, Professor of Science, Law and Democracy, Massimo Inguscio, Presidente del Consiglio nazionale delle Ricerche (CNR), Roberto di Lenarda, Rettore Università di Trieste, Massimiliano Fuksas, Architect, Angelo Bassi, Università di Trieste, Alessandro Zevatta, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Ferry Breedveld, Champion Leiden European City of Science 2022, Corinne Hofman, Champion Leiden European City of Science 2022, Paolo Glisenti, Expo 2020 Dubai, Italy’s Commissioner General. Ha moderato Silvia Bencivelli, giornalista scientifica. 

Qui alcune delle parole dette nel corso della Cerimonia:

Presidente del Consiglio Giuseppe Conte:

“Ci sono tutte le condizioni per costruire qualcosa destinato a svilupparsi anche in futuro. Trieste è la città italiana con il più alto numero di ricercatori rispetto al numero di abitanti. Sono qui concentrati dei poli scientifici di assoluto rilievo internazionale. Quindi oggi è un momento importante e simbolico anche per lanciare questa prospettiva futura, dobbiamo lavorare sull’innovazione tecnologica, sulle tecnologie più avanzate e gli scienziati italiani sono all’avanguardia in questo. Sono quattro gli obiettivi fondamentali, prioritari della ricerca in Italia: favorire la ricerca integrata multidisciplinare, complessa; rafforzare la ricerca di base; promuovere la ricerca ‘mission oriented’, avvicinare ricerca a formazione, poiché il mercato del lavoro pretende competenze sempre aggiornate, sempre adeguate alle sfide”.

Stefano Patuanelli, Ministro dello Sviluppo Economico: 

“Occorre favorire l’applicazione diretta, la valorizzazione e l’impiego della conoscenza è l’unica strada per contribuire allo sviluppo collettivo, culturale ed economico del paese e dell’Europa. La ricerca scientifica è un campo in cui i rapporti di collaborazione tra diversi soggetti portano maggiore frutto rispetto a quelli basati sulla mera competizione. In questo senso occorre dunque avviare un cambio di mentalità, e giornate come quelle di ESOF facilitano questo percorso: si può lavorare diversamente, si può lavorare meglio e si può lavorare di più.

Dobbiamo creare le condizioni perché Trieste possa diventare il centro di un percorso di sostenibilità, che il nostro Paese e i nostri settori e attività produttivi dovranno fare e può diventare anche il centro delle tecnologie quantistiche che sono il treno che passa oggi e dobbiamo aver la forza di cogliere con il supporto del Governo, certamente avrà il mio e sicuramente avrà anche quello del presidente del Consiglio”.

Stefano Fantoni, Champion ESOF2020:

“Il biologo Mark Moffett in un recente libro, Lo sciame umano, sostiene che una delle cose più sorprendenti dell’evoluzione è che quando entriamo in un bar affollato non ci azzuffiamo come farebbero molti altri animali. Sembra un fatto banale, eppure questo dimostra che per la nostra specie la convivenza sociale, anche tra sconosciuti, è una dimensione essenziale della nostra natura. La pandemia ha messo in discussione questo tratto essenziale ed io sono emozionato perché ESOF2020 a Trieste, il primo grande evento scientifico in epoca Covid, ha dimostrato che noi a questa dimensione essenziale non vogliamo rinunciare. In nome della conoscenza, perché la conoscenza è condivisione, è connessione, è l’antitesi della segretezza e dell’iniziazione. Molti dei panel in questi giorni si sono focalizzati sulla sostenibilità e una straordinaria eredità di ESOF2020 per Trieste è creare un istituto sulla sostenibilità basato anche sulle idee ascoltate in questi giorni in grado di valorizzare le competenze scientifiche e tecnologiche del territorio, di Trieste Città Europea della Scienza.”

Michael Matlosz, Presidente di Euroscience

“Non abbiamo mai pensato di cancellare ESOF 2020 e l’esperienza degli ultimi giorni – fisica qui a Trieste e virtuale in ogni luogo d’Europa e del mondo – ha dimostrato quanto sia importante per scienziati, ricercatori e per chi lavora con la scienza incontrarsi e scambiare idee non solamente fra di loro, ma anche con tutti quelli interessati ad accrescere il contributo della scienza all’interno, con e per la società nel contesto dell’attuale crisi globale” 

Massimiliano Fedriga, Presidente della Regione Friuli-Venezia-Giulia:

“L’edizione di Esof 2020 che si conclude oggi è stata un’importante fucina di idee e di confronti. Abbiamo avuto la possibilità di interrogarci su temi di attualità e di grande rilievo per il futuro fra i quali il ruolo della scienza che è determinante per abbattere i pregiudizi ed è alleata preziosa per una politica e una società che mirano all’equità sociale. Da Esof – ha aggiunto Fedriga – parte il processo per far sì che il Friuli Venezia Giulia prosegua nel percorso per diventare hub per l’innovazione e la ricerca internazionale”.

Mariachiara Tallacchini, Prof.ssa di Scienza, Diritto e Democrazia:

“La pandemia ha evidenziato nuovi spazi e tempi della convivenza anche dal punto di vista delle norme che regolano la vita sociale. C’è un nuovo fondamentale ruolo per ciò che si chiama “soft law”, vale a dire la capacità dei cittadini di gestire conoscenze science-based e tenere comportamenti a ciò ispirati basati sulla responsabilità individuale condivisa” ha detto Mariachiara Tallachine che ha poi aggiunto – “Il nostro Paese non deve lasciarsi sfuggire l’opportunità di educarsi (cittadini, scienziati e istituzioni) a una valida epistemologia dell’incertezza. L’incertezza scientifica non è arbitrarietà e non giustifica decisioni politiche arbitrarie. Al contrario, la chiarificazione e il dialogo sugli aspetti dell’incertezza consentono di rendere più robuste, legittime e affidabili le scelte dei decisori politici”.

Massimo Inguscio, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR):

“La ricerca costruisce il futuro e sarà un elemento essenziale per la ricostruzione. Le tecnologie quantistiche rappresentano un nuovo paradigma trasversale, che mette insieme ambiti diversi per offrire opportunità completamente nuove in settori che vanno dalla simulazione di nuovi farmaci e materiali con i calcolatori quantistici, ai sistemi a guida autonoma e l’agricoltura di precisione con i sensori quantistici, fino alla trasmissione sicura di dati con la comunicazione quantistica. Il CNR, con la sua multidisciplinarità, ha raccolto questa sfida anche in chiave europea e mette in atto strategie in sinergia con gli altri enti di ricerca, il mondo universitario e le imprese per costruire un futuro basato sulla conoscenza e l’innovazione”.

Roberto di Lenarda, Rettore dell’Università di Trieste:

“ESOF Trieste 2020 si chiude dopo 5 giorni  ricchi di contributi  multidisciplinari che dimostrano ancora una volta la necessità che alla scienza venga riconosciuto lo spazio e la rilevanza che gli sono propri e che sono necessari alla società ed ai cittadini. Perché questo possa avvenire, sono necessarie risorse infrastrutturali, finanziarie  ed organizzative. Ciò però deve essere altrettanto necessariamente accompagnato da un cambio di passo degli scienziati e delle istituzioni finalizzate a creare stabili network di collaborazioni istituzionali di medio-lungo periodo, strategiche e trasparenti . L’Università di Trieste è certamente impegnata ora e per il futuro in questa sfida fondamentale per la nostra città, la nostra Regione ma anche tutto il Paese. Un ringraziamento sentito al prof Fantoni”.

Roberto Dipiazza, Sindaco di Trieste:

“La splendida ed importante Trieste ha saputo accogliere Esof2020 nel migliore dei modi, ha messo in evidenza ed al servizio comune il proprio patrimonio scientifico che è patrimonio del Paese e di tutta la comunità scientifica internazionale. Trieste è stata felice di ospitare questo evento internazionalee ed oggi più che il passaggio di testimone alla bella ed importante città di Leiden per la prossima edizione di Esof, stiamo trasferendo un bagaglio prezioso di nuova conoscenza, affinché questo patrimonio comune possa continuare a crescere nei suoi prossimi appuntamenti. Trieste vi da quindi l’arrivederci a Leiden per continuare a lavorare insieme nell’interesse comune.”

Henri Lenferink, Sindaco di Leiden:

“Le organizzazioni di Trieste e Strasburgo hanno fatto un lavoro incredibile adattando questo conferenza eccezionale alle attuali condizioni imposte dal COVID, mostrando in questo modo la loro forza e resilienza. Spero e credo che potremo imparare dal loro eccellente lavoro e proporre un altrettanto emozionante ESOF a Leiden a luglio 2022. Nel 2022 Leiden ospiterà la decima edizione di ESOF. Ovviamente ci assicureremo di festeggiare con tutti voi nel miglior modo possibile!  Insieme alla fondazione EuroScience e la Commissione Europea a Brussels e Strasburgo affronteremo qualsiasi sforzo per sviluppare per ESOF una formula nuova e capace di affrontare gli scenari futuri. Ma proporremo anche un altro cambiamento profondo: per la prima volta Leiden offirà un programma lungo un anno in modo da promuovere la reputazione delle Città Europee della Scienza. Nel farlo, speriamo di lasciare un’eredità e di creare una cordata di Città Europee della Scienza che guardi verso il futuro, da Trieste a Leiden e a molte altre”.

Paolo Glisenti, Commissario generale di Sezione per Expo 2020 Dubai:

“Expo Dubai 2020, che si inaugurerà nell’ottobre 2021, sarà un momento unico di confronto del networking europeo e internazionale in campo scientifico e Padiglione Italia intende valorizzare l’eredità, il lavoro e il pensiero di ESOF2020. Costruiremo nel Padiglione Italia a Expo Dubai 20202 una piattaforma Open Science per rinforzare la collaborazione pubblico-privato in tutti i campi, con una forte inclinazione alla interdisciplinarietà delle competenze e della multi-settorialità come ci suggerisce il tema di Expo Dubai ‘Connecting minds, Creating the Future’”.

Massimiliano Fuksas, Architect: 

“L’orizzonte dell’innovazione è al centro dei dibattiti e dell’impegno del nostro tempo, nonostante le difficoltà con cui viene affrontato in Europa, e in Italia. E’ necessario riflettere su che tipo di innovazione sostenibile dobbiamo mettere in atto per un futuro condivisibile verso una prospettiva comune e globale che ci accompagni fino alla fine del secolo. Nel nostro lavoro abbiamo sempre puntato alla ricerca, di materiali, di soluzioni distributive, di elementi tecnologici, con un approccio multidisciplinare e sistemico che dal modello illuministico risale all’orizzonte umano rinascimentale, superando i limiti delle singole discipline, contaminando e ibridando specializzazioni e conoscenze di diverse e culture settori”.  

 

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