Non solo coaching: quando l’unione fa la forza, Italia e gli Europei 2016

Abbiamo visto tutti ieri sera l’Italia uscire vincente dall’incontro contro la Spagna qualificandosi ai quarti di finale. Così come nella prima partita nella quale, contro tutte le aspettative, l’Italia ha battuto il Belgio, dato per favorito, mettendo in campo una strategia di gioco basata su alcuni elementi semplici ma di grande impatto.

Quello che risulta evidente a tutti i commentatori sportivi è l’esempio eccellente di un gioco di squadra curato in tutti gli aspetti, che hanno messo in evidenza un collettivo coeso contro gli avversari.

Cosa mi è piaciuto osservare dal mio punto di vista, ossia del Team Coaching? E’ stato l’esempio perfetto e calzante di un gioco di squadra ben costruito, che ha portato al raggiungimento di un obiettivo condiviso, che inizialmente poteva sembrare per tutti solo un sogno. Un team compatto, quello dell’Italia, che si è ben confrontato contro la squadra Belga e Spagnola, fatta da grandi campioni individuali.

I giocatori italiani in questo caso, hanno dato il massimo nel proprio singolo ruolo, ma molto di più nel sostegno dell’uno verso l’altro. Antonio Conte ha confermato le sue indiscusse capacità composta di giovani talenti e professionisti consolidati che ha rappresentato un mix esplosivo. 

Cosa abbiamo visto in campo, oltre le qualità tecniche della squadra? Un elemento importante ossia il cuore, credere che tutto è possibile, che non era dato per scontata la vittoria del più forte ma che in campo vince il migliore durante il match. 

Nello sport cosi come in altre attività dove ci si trova a collaborare il mix competenze e cuore fa la differenza. 

Il cuore permette di credere nella realizzabilità di un obiettivo, alimentando la speranza e il sogno. La testa rende possibile con un piano e lo sviluppo di alcune capacità di renderlo attuabile. Ci si prepara con un piano strategico, studiando i punti di forza e di debolezza della squadra e dell’avversario, coordinandosi i e collaborando con generosità. Attraverso un allenamento in questa direzione si può davvero trasformare un sogno in realtà.

Certo è che nei team o vincono tutti o nessuno, ed il risultato è costruito sulla base di un’amalgama di tutte le capacità delle singole risorse. 

Alcune azioni mi hanno colpito in particolare quelle in cui emerso come è forte la sintonia e la collaborazione dei giocatori. 

Giaccherini e Bonucci hanno messo in evidenza, nel primo incontro, che la collaborazione porta il risultato quando il lancio da 50 metri di Bonucci nell’occasione della rete è stato prontamente controllato e messo a segno da Giaccherini per il primo gol dell’Italia sul Belgio.

L’azione del primo gol, nella partita di ieri, durante cui, al mancato tentativo di mettere in rete il pallone da parte di Eder sul calcio di punizione, dopo il secondo tentativo di Giaccherini ancora respinto da De Gea messo in rete poi da Chiellini, rappresenta alcune capacità che gli atleti hanno sviluppato rivolte ad una collaborazione sinergica.

Un sogno, la volontà, la strategia, la preparazione tecnica, il team building e una forte motivazione sono le fondamenta per la costruzione del risultato di un team vincente anche quando tutte le situazioni a contorno ci danno per sfavoriti. 

Non c’è nulla di scritto nel calcio… Antonio Conte

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