Non solo coaching: Se hai un’idea sviluppala ora, altrimenti, qualcuno lo farà al posto tuo!

Quando affronto il tema dell’Innovazione e Creatività, associata alla realizzazione di un progetto, mi piace fare riferimento a due ricordi di quando ero ancora una bambina, la lettura di Dalla terra alla Luna di Jule Verne, un romanzo di fantascienza scritto nel 1865, e il famoso allunaggio di Louis Armstrong che lo vide mettere piede sulla Luna nel 1969. 100 anni ed un passo così importante era stato compiuto, dall’immaginazione alla realizzazione di un evento così importante. Tralasciamo le varie teorie per cui l’evento non sia mai accaduto, comunque i viaggi nello spazio dell’Uomo sono ormai una realtà.

Credere nella possibilità di realizzare un sogno e farlo diventare un progetto è il primo passo per decidere di muoversi verso la sua realizzazione. Mi è capitato spesso di sentire persone che raccontano di aver avuto un’idea e poi, da lì a poco, di averla vista realizzata da qualcun altro. La volontà di realizzare, oltre che sognare, è fondamentale.

Cosa possiamo fare quando pensiamo di avere un’idea vincente per poter poi giungere a renderla concreta?

Un’idea, per essere vincente, deve avere delle caratteristiche precise e, la prima in assoluto, è che deve essere realizzabile.

Comprenderne la fattibilità e individuare di quali risorse necessita la realizzazione è il primo passo, fondamentale, per evitare di iniziare un progetto e poi non vederlo concluso, per sapere se saremo in grado di portarlo a termine da soli, oppure se si avrà bisogno del supporto di competenze e capacità altrui. Spesso anche l’idea migliore e più semplice ha bisogno di competenze diverse da quelle che una persona possiede. Oltre quelle tecnico-realizzative, ci sono altri aspetti da non trascurare, ad esempio quelli burocratici, fiscali, commerciali, legali, tecnici, specialistici e, addirittura, aspetti commerciali che prevedono un budget preciso per la realizzazione ed il lancio. Avere un’idea e renderla fruibile non consiste solo nel costruirla o progettarla

Realizzare uno studio di fattibilità con costi realizzativi, necessità, tempistiche e indagini di mercato per comprenderne il valore, equivale ad avere un’idea precisa e completa di dove andremo a finire. Prima si fa meglio è. Si evitano così inutili dolori legati ad una presa di coscienza postuma, per la mancata realizzazione del progetto globale, non essendoci soffermati all’inizio a valutare possibili difficoltà o complicazioni.

E’ vero anche che, un’idea nata per gioco e senza nessuna pianificazione, nella cui realizzazione tutto è andato nel verso giusto, possa riscuotere un grande successo; ne è un esempio che tutti conosciamo “Facebook”, il social network più conosciuto e utilizzato al mondo.

Non è semplice realizzare uno studio di fattibilità ma, in linea di principio può essere utile porsi le seguenti domande.

Qual è l’obiettivo che voglio conseguire? In quale area di interesse? Quali sono i passi e le singole attività che devo compiere per arrivare alla sua completa realizzazione? Ogni attività di cosa avrà bisogno? Materiale? Know-How? Di quali risorse professionali avrò bisogno? Quanto tempo richiederà lo svolgimento di ogni attività? Quali saranno i costi da affrontare? Come posso sostenerli? E’ una idea che andrà brevettata? 

In seconda battuta, è necessario chiedersi se è una idea per cui ci aspettiamo un ritorno economico, quindi valutarne la rivendibilità su un mercato specifico e, di conseguenza, elaborare un Business Plan che consideri tutti gli aspetti economico-finanziari dell’attività che andremo a porre in essere.

A chi intendo proporlo? Quale sarà il mercato di riferimento? Quanti saranno i clienti o gli utilizzatori? Come li raggiungerò? Ci sono altre idee simili? Cosa opera la concorrenza in questo settore? Quale sarà il giusto prezzo a cui proporlo? Quali sono i passi burocratici e legali da compiere? Quale sarà il capitale necessario per gestire tutte le attività e gestire una eventuale impresa? 

Molte altre domande nasceranno nel momento in cui si pianifica e si affronta in modo strategico questa nuova opportunità. Ad esempio tutto questo ci farà comprendere se ed in che misura dovremo attingere ad un finanziamento esterno. 

Nella mia esperienza ho potuto costatare che una problematica è rappresentata dal fatto che, pur avendo delle buone idee, spesso non si è disposti a condividerle con chi magari, circa aspetti strategici e pratici ne sa più di noi. Non si condivide per paura di non vedersi riconosciuta la “paternità” dell’idea e, così, ci si ritrova a dover provare a gestire tutto da soli, rischiando di non vederne mai la realizzazione. Trovare il coraggio e la forza di condividerla nel modo giusto e sicuro è sempre possibile. Infatti ci sono aziende il cui compito primario è “trovare” chi è in grado di proporre idee innovative, valutarne le potenzialità e la fattibilità e, infine, finanziarne la realizzazione. In questo caso si deve esser disposti a rinunciare ad una fetta della torta, a fronte di una “professionalità” che, forse, ci consentirà di ottenere un guadagno soddisfacente, piuttosto che rischiare di non condividerla magari non riuscendo a portarla a termine e senza guadagnare nulla.

In questi ultimi anni ho avuto modo di verificare personalmente come, anche nello svolgimento di bandi regionali (finanziamenti a fondo perduto), idee proposte da giovani creativi vengono realizzate da aziende, che credono nella bontà delle stesse ed hanno le strutture idonee alla loro realizzazione, con beneficio sia del “creativo” che dell’azienda realizzatrice dell’idea.

Io stessa, su incarico della Regione Lazio, ho partecipato come Coach ad uno di questi bandi, un paio di anni fa, per accompagnare un giovane creativo in tutto il processo di pianificazione e di costruzione del Business Plan in collaborazione con l’azienda che aveva deciso di partecipare alla realizzazione e lanciare la sua idea. 

E’ stata per me un’esperienza di grande soddisfazione vedere un giovane, che all’epoca aveva 17 anni, sognare e partecipare alla realizzazione del suo progetto. Anche l’azienda che prese in carico l’idea era costituita da giovani. Si respirava un’aria di fiducia e pragmatismo che era il mix vincente di questo Team. 

Quindi, se avete un’idea che da soli non avete tutte le capacità e competenze per realizzarla, trovate il modo e la strada giusta per condividerla, scegliendo dei seri professionisti o mediante altre forme di collaborazione mirate e sicure, ma non rischiate di perdere una occasione che può essere irripetibile. 

Se un uomo sogna da solo, il sogno resta un sogno, ma quando tanti uomini sognano la stessa cosa il sogno diventa realtà.  cit. Mons. Helder Camara 

Condividi sui social

Articoli correlati