Il Calcio è nel pallone!

Altre scottanti rivelazioni dal calcioscommesse. I tifosi del Bari minacciavano i loro beniamini


 

ROMA – Com’è diventato difficile appassionarsi allo sport del calcio. Eppure parliamo di uno sport così affascinante da divenire popolare in tutto il mondo. Uno sport capace di avvicinare popoli diversi, per etnia, religione e per credi ideologico-politici.

Uno sport che diventa anche uno spot di amicizia, unione, spettacolo e lealtà. Uno sport che, in sé, articola diversi valori e caratteristiche che sono metafore della vita: l’onestà, il rispetto dell’avversario, la determinazione, il sacrificio, il raggiungimento dei fini e l’accoglienza della sconfitta.

 Dopo i fatti di Genoa, dove un gruppo della tifoseria genoana – stanca e stufa delle sconfitte rimediate dalla propria squadra – aveva tenuto quasi in ostaggio, in campo, i propri ‘beniamini’ rei di non meritarsi la maglia che indossavano, e dopo l’orribile sequenza mostrata dalle telecamere che evidenziano un elevato stress da parte dell’ex allenatore viola Delio Rossi accanirsi contro Liajic, reo di averlo sbeffeggiato dopo un cambio non gradito, le cattive notizie non finiscono mai.

Poiché parliamo di uno sport intorno al quale ruotano anche diverse migliaia e milioni di euro – e non è certo la scoperta del secolo ed è questa, probabilmente, la sua vera rovina – le ultime arrivano dal filone d’indagine del calcioscommesse.

 Le ultime notizie, che sporcano sempre più l’immagine ormai sbiadita del nostro calcio, giungono dalla Procura di Bari. Dagli atti risulta che alcuni capi (e non) della tifoseria pugliese sostenitori del Bari, avrebbero fatto pressione su alcuni giocatori per pilotare i risultati di alcune partite del campionato 2010-2011.

Le minacce e le intimidazioni sarebbero state esercitate dai capi ultrà nel momento in cui il Bari era ormai prossimo alla retrocessione.

Stanchi di veder la propria squadra perdere, hanno creduto bene di avanzare un credito nei loro confronti. Quindi avrebbero chiesto ai giocatori di avere, ora, un favore della loro squadra perdendo alcune partite, facilitandoli, così, nelle giocate delle loro scommesse e nelle loro promesse fatte a terzi sulla possibilità di vincita.

Le partite sotto la lente d’ingrandimento sono: Bari-Sampdoria (0-1, del 23 aprile 2011), che sancì anche la matematica retrocessione del Bari, Cesena-Bari (1-0, del 17 aprile 2011 ), Bari-Chievo (1-2, del 20 marzo 2011).

Le accuse che hanno portato agli arresti dei capi ultrà pugliesi, si riferiscono al reato di concorso in violenza privata aggravata.

Già nei mesi scorsi, di partite da perdere e di minacce ed intimidazioni ricevute, ne parlarono agli investigatori l’attuale portiere del Bologna (all’epoca dei biancorossi), Jean Francois Gillet e Marco Rossi (ex centrocampista del Bari, ora in forza al Cesena). Proprio quest’ultimo – ascoltato in qualità di indagato – ha affermato che poco prima della partita Cesena-Bari, alcuni capi ultrà avrebbero fatto pressione a rappresentanti dei calciatori (tra cui il portiere Gillet e Andrea Masiello) di perdere le due partite successive di campionato (Cesena-Bari e Bari-Sampdoria).

Sicuramente non è finita qua e dobbiamo aspettarci ancora altre pagine nere dello sport più bello del mondo.

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