Calciomercato più internazionale che mai. Parigi val bene una messa….

ROMA – Questa fu la storica frase che Enrico IV disse quando,  per diventare re di Francia, gli fu imposto di  convertirsi  al cattolicesimo; oggi, a distanza di 500 anni, la stessa  frase si ripete per indicare un certo tipo di sacrificio che si è costretti a compiere per arrivare ad uno scopo.

In particolare,  in ambito calcistico,  da quando il Paris S. Germain  è diventato di proprietà di uno sceicco, cominciano ad essere tanti i grandi nomi che si “sacrificano” al trasferimento a Parigi, una piazza  non ancora classificabile fra le big europee,  quanto ad appeal calcistico, ma,  per i sostanziosi contratti offerti, si chiude un occhio su tutto il resto…
Anche nella tornata estiva di calciomercato del 2013, sta continuando imperterrita  la campagna di di Francia nelle acquisizioni, senza contrattazioni, con acquisti a tamburo battente, come se nulla fosse e, così dopo il mega acquisto di Cavani per 63 milioni (il quinto per entità nella storia calcistica, dopo quelli di   Cristiano Ronaldo, Zidane, Ibrahimovic e  Kakà) ecco sborsati altri 32 milioni per Marquinhos, della Roma  e  ulteriori 15  per Digne, del Lilla, due difensori giovanissimi (entrambi diciannovenni);   totale versato, al netto di acquisti minori  110 milioni di euro.    
Carlo Ancelotti se n’è andato al Real Madrid, lasciando  il PSG, titolato dello scudetto appena vinto,  a Laurent Blanc (ex CT francese) il quale si è assunto onori ma soprattutto oneri non indifferenti perché con lo sceicco Al Khelaifi non si scherza; ne sa qualcosa lo stesso Direttore Sportivo Leonardo autodimissionatosi dopo la squalifica di 14 mesi per una spallata all’arbitro.  “ La direzione del club si rammarica per questa decisione, ma la rispetta” è stata la laconica reazione della società senza alcuna opera di convincimento al ripensamento.  
Il mercato calcistico italiano deve molto a Leonardo il quale, con tutti gli acquisti fatti nel nostro Bel Paese, ci ha fatto finora  introitare circa 275 milioni, grande ossigeno per la nostra economia calcistica e non è ancora finita perché il brasiliano resterà comunque in carica fino alla fine del calcio mercato estivo e, chissà che non metta a segno qualche ulteriore prelevamento, tanto, beato lui, usufruisce di una cassa senza fondo ma con tanti fondi… Ma, se come si vocifera, dovesse finire all’Inter, in caso di cessione al magnate indonesiano Thohir, per Leonardo le disponibilità d’investimenti calcistici continuerebbero ad essere sempre elevatissime.                    

Juve, è già in fuga…  
Ritornando in territorio nazionale, dopo due settimane di calciomercato, e a ben sei dalla sua conclusione, c’è già una squadra in testa e in fuga, quanto ad importanza di acquisti fatti, ed è la Juve.    
Con gli arrivi di Llorente (addirittura a gennaio), Tevez e Ogbonna, già dai primi giorni di mercato, la squadra di Conte ha iniziato a primeggiare, quasi a voler mantenere la supremazia imposta nello scorso campionato; diciamo che, anche in questo settore, ha subito preso il largo….
Ora, dovendo reintegrare le uscite si sta pensando a vendere e, a parte alcune cessioni minori, ha già   definito il trasferimento di Giaccherini al Sunderland che, allenato dall’ex laziale Di Canio,   aveva già importato dall’Italia il difensore  laziale Diakité, fermo un anno per dissidi col presidente Lotito.
Alla Juve serve un uomo di fascia e ha adocchiato Zuniga per il quale è, però in corsa (polemica) anche l’Inter, dopo il rifiuto bianconero sulla cessione di Isla.  

Napoli brasiliano ma servirebbe un… Ibrahimovic.
Fino a che punto De Laurentiis ha fatto bene a strombazzare d’aver a disposizione un tesoretto complessivo di ben 124 milioni ?  Certo la cessione di Cavani ha ulteriormente migliorato le già sanissime casse partenopee ma ora non sarà semplice sostituire adeguatamente il matador;  gli acquisti di  Rafael, nazionale brasiliano e  l’ex Real Albiol, per sistemare la difesa, di Mertens e Callejon in attacco, non è che abbiano acceso gli entusiasmi  fra i tifosi azzurri che attendono sempre il grande nome, il colpaccio esplosivo: si parla soprattutto di Damiao, ventiquattrenne punta brasiliana  ma anche del più noto Higuain, però,  forse, l’unico nome che risveglierebbe pure il Vesuvio potrebbe essere quello di Zlatan Ibrahimovic: quand’anche fosse possibile l’acquisto dal PSG l’elevatissimo ingaggio costringerebbe De Laurentiis a disattendere quelle regole di rigida economia che ha saputo dare al Napoli negli anni scorsi. In questo caso si potrebbe giustificare il tutto con un anche “Napoli val bene una messa”….per risollevare il morale dei tifosi.     

Milan, si ritengono già forti, ma anche senza soldi…..
Acquistati Vergara, Poli e Saponara, tre giovani di sicuro avvenire a conferma della necessità di ringiovanimento ma, almeno per ora e sulla carta, questi nomi non  possono ancora essere qualificati come autentici “rinforzi” di un undici che, lo scorso anno, solo nel ritorno ha marciato alla pari della Juve.  E forse questo è il motivo principale, oltre all’evidente e più volte ribadita mancanza di disponibilità, a spingere verso una fiducia nell’attuale rosa dalla quale, a parte Bojan  ritornato in Spagna e  Ambrosini, bandiera rossonera per 15 anni consecutivi,  al quale è stato dato il benservito a mezzo stampa senza neppure uno straccio di riconoscimento (stile commerciale da mass media),  gli unici che potrebbero partire sono Boateng e Robinho. Per loro,  però, non ci sono state richieste tali da far cassa per procedere a  qualche acquisto di peso. E allora l’unico che potrebbe sovvertire le sorti del mercato milanista rimane  El Shaarawy anche se ha già rifiutato una proposta faraonica (sembra dai russi dell’Anzhi),  ma se arrivasse un’offerta dalla Premier o dalla Liga che succederebbe ?    
 
Fiorentina,  da Jovetic  a  Gomez, ma stessa squadra.
Prima ancora di cedere Jovetic  al City aveva acquistato Mario Gomez dal Bayern, confermando la precisa volontà  dei Della Valle di voler competere ad alto livello;  poi sono arrivati due super esperti del centrocampo Ambrosini, centrale e lo spagnolo Joaquin sulle fasce; incerto il destino di Ljajic.  La squadra di Montella, con il definitivo  recupero di Giuseppe Rossi,  appare completa e in grado di continuare a manifestare il bel gioco che l’aveva contraddistinta lo scorso campionato.

Lazio, nessuna variante ?
Gli acquisti fin qui definiti, peraltro tutti stranieri, (Novaretti, Perea, Anderson, Vinicius, Elez), tranne il difensore Novaretti,  non si presentano, almeno per ora, in grado di poter spodestare il posto da titolare ai protagonisti della precedente stagione;  per quanto arrivino tutti con buone referenze (e non potrebbe essere diversamente con Lotito…) dovranno dimostrare sul campo il loro effettivo valore. Petkovic appare comunque soddisfatto.  Continua sempre il tormentone Zarate che pare abbia firmato per il Velez approfittando di  un cavillo amministrativo nonostante si sia ancora in attesa della decisione finale del collegio arbitrale: si attendono ulteriori puntate sulla vicenda.

Roma, rosa rivoluzionata.
Sono arrivati  in difesa  il portiere Skorupski dal Gornik Zagabria,  Maicon dal City, Benatia dall’Udinese,  Jedvaj dalla dinamo Zagabria, a centrocampo Strootman dal PSV; ma il colpo a sensazione è stata la  cessione  al PSG  di Marquinhos per la cifra stratosferica di 32 milioni più altri 3 di bonus che ha consentito un’ingente  plusvalenza ma ha, anche, apportato liquidità per ulteriori rinforzi, grazie anche alle cessioni di Stekelenburg,  Tachtsidis, Piris, Goigoechea, Josè Angel, Nico Lopez, oltre ai prestiti  e comproprietà di diversi giovani, (Frascatore, Viviani, Politano, Piscitella e Verre) , fra i quali ci potrebbe essere il nuovo Totti del domani. Ora si attende di chiudere la trattativa con De Sanctis portiere scaricato dal Napoli e di trovare un adeguato acquirente al recalcitrante Osvaldo che, nonostante il noto caratterino, è valutato per i piedi buoni intorno ai 20 milioni di euro.     

Inter, rinforzi più societari che tecnici.                                                                                                                                                            
Sono sette gli acquisti di un certo livello, il più eclatante è la punta Icardi dalla Sampdoria, pagato 13 milioni. Fra le cessioni, finora spicca solo quella del destabilizzante Cassano, rifilato senza rimpianti ed incertezze al Parma. Ora si attende qualche altra operazione per rimpinguare una rosa nella quale, fra i titolari,  oltre al detto Icardi appare il solo Campagnaro, vecchia conoscenza di Mazzarri al Napoli, sperando in un definitivo rientro di Milito.  Ma  all’Inter si attendono conferme sul fronte societario in merito alla sempre più  probabile cessione della quota di maggioranza societaria al milionario asiatico Thohir.  Forse per la famiglia Moratti, anche se a malincuore e con  rimpianti, è arrivato il momento di  fare un passo indietro, specie se l’offerta è particolarmente  conveniente.

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