Moto Gp: tragedia. Muore Andrea Antonelli nella gara di Mosca. Condizioni meteo proibitive.Video

MOSCA – Andrea Antonelli non ce l’ha fatta. Il 25enne pilota del Team GoEleven è morto in seguito a un bruttissimo incidente nell’avvio della gara di Supersport, la categoria cadetta della Superbike, a Mosca.

La brutta notizia è stata annunciata  da Eurosport. Sotto una pioggia torrenziale Antonelli, 25enne di Castiglione del Lago (Perugia), è stato investito dal connazionale Lorenzo Zanetti dopo essere scivolato a terra.

Ricoverato urgentemente per un grave trauma cranico, il pilota è successivamente deceduto. Antonelli era stato intubato e trasportato nell’ospedale più vicino, ma non è bastato. La corsa è stata interrotta e non verrà ripresa. Gli organizzatori hanno deciso di cancellare anche gara-2 della Superbike che doveva partire alle 13.30 italiane.

Ad annunciare in lacrime il decesso del pilota è Massimo Corbascio, medico della Clinica mobile.  La mente non può che tornare a Marco Simoncelli che in Malesia, nel novembre del 2011, venne investito dopo una caduta durante una gara di MotoGp. Dinamica simile, anche se in condizioni climatiche completamente diverse. Fatalità, certo. Ma era una tragedia evitabile? “La pista era impraticabile – afferma senza mezzi termini Melandri – È una cosa che mi fa arrabbiare, forse il destino non si può cambiare ma oggi si poteva pensare di fare qualcosa di più».Il pensiero di ‘Macho’ accomuna un po’ tutti, addetti ai lavori e non. E mentre il mondo del motociclismo piange un’altra vittima, affiorano inevitabili dubbi e rimangono gli interrogativi sulla sicurezza in uno sport che, come dice Max Biaggi, due volte iridato Superbike, “amo, ma in giornate come queste sto iniziando a odiare”. A soli 25 anni Antonelli muore e smette di inseguire il sogno di entrare tra i ‘grandissimì delle due ruote. “Era impossibile rianimarlo, da subito”, racconta di quegli attimi terribili il dottor Corbascio. “Roccoli è stato tamponato da Andrea che è caduto, Zanetti andava a 250 km orari e non l’ha potuto evitare. Lui stesso dice di avere preso ‘questa cosa verdè ed essere caduto, procurandosi delle ferite. Del resto – spiega – se un pilota viene investito da una moto che pesa 160 kg, a 250 km orari e viene colpito al cranio, cosa rimane? È andato a fare compagnia a Marco Simoncelli…”. Carbascio sottolinea che «hanno cercato di rianimare subito Andrea, ma non c’era assolutamente niente da fare. In questi casi, anche se lo intubi, lo porti in rianimazione, rimane un corpo attaccato a una macchina, non ha cervello, ha solo sangue nel cervello”. Alla domanda se fosse il caso di correre nonostante la pioggia torrenziale, Carbascio replica che “non è compito mio criticare i miei colleghi. Sono loro che prendono le decisioni, a Monza è stata fatta la gara in condizioni simili, le decisioni le prende un uomo e un uomo non è Dio, può sbagliare”. Vero. Ma gliinterrogativi rimangono. Già durante la mia gara, nei primi giri, non si vedeva nulla e la moto era ingovernabile – attacca Melandri – dopo il giro di ricognizione bisognava fermarsi e vedere un attimo, capisco l’interesse ma siamo essere umani e bisogna evitare rischi”. Secondo Melandri “i piloti sono stupidi e non li metterai mai d’accordo. La colpa è di tutti, bisognerebbe sedersi e parlare, senza nascondersi niente, per migliorare il migliorabile”. Loris Capirossi, ex pilota e consulente per la sicurezza della MotoGp, è fatalista: “Purtroppo incidenti in cui il pilota viene travolto da chi lo segue sono impossibili da risolvere, lì la sicurezza conta e non conta. Stiamo lavorando molto per la sicurezza ma incidenti come questo o come quello di Simoncelli possono capitare. Non ho visto le immagini – aggiunge Capirossi – in 330 gare è capitato in più di un’occasione di gareggiare in condizioni meteo difficili, con la visibilità al minimo. Ma se la visibilità non è buona o accettabile, le gare vanno fermate”. Alessandro Polita, amico di Antonelli e fratello di Alessia – la pilota jesina che dopo il gravissimo incidente di Misano ha perso l’uso delle gambe – dice che “da casa le condizioni meteo sembravano proibitive. Andrea “era un po’ che non lo vedevo, da quest’inverno – racconta Polita, che è a sua volta pilota di moto – Alla fine però questo è un circo che si sposta insieme, tutti conoscono tutti, ed è così, siamo tutti ‘zingari’. Purtroppo il motociclismo è visto come quello che va in moto, guadagna soldi e va in tv. Ci sono altre sfumature”. Ma di fatto, il mondo del motociclismo piange un’altra giovanissima vittima.

 

Andrea Antonelli era nato a Castiglione del Lago (PG) il 17 Gennaio 1988, dove risiedeva con i propri genitori. Nella Stagione 2002, con il Team SKIZZATO, ha fatto il grande salto nelle “ruote grandi” dopo aver iniziato con le MINIMOTO. Ha partecipato con una APRILIA 125, alla Coppa Italia e come debuttante si è messo subito in luce come pilota di talento e grinta. Dopo pochi mesi di ambientamento, è arrivato addirittura alla sua prima vittoria a Magione (Meglio di lui come più giovane pilota che ha vinto una gara in circuito aveva fatto solamente Marco Melandri). Nella Stagione 2003 con il titolato TEAM LEARDINI, ha partecipato con una moto HONDA 125 GP, al CAMPIONATO ITALIANO ed EUROPEO della Categoria 125 GP Nella Stagione 2004, seguito in pista da Mauro Noccioli (Ex Tecnico di Valentino Rossi ) ha partecipato al Campionato Italiano velocità (CIV) 125 GP e al Campionato Spagnolo 125GP. Nella Stagione 2005, su richiesta della KAWASAKI, dopo una prova a Monza ha trovato un’ accordo con il Team Lightspeed Kawasaki di Reggio Emilia per correre l’Europeo under 20 Superstock 600 che si disputerà in concomitanza con il Mondiale SBK. Alla fine arriverà 6° assoluto (Due terzi posti Assen ed Imola). Nella Stagione 2006 Andrea è arrivato 5° assoluto al Campionato Europeo Superstock 600, collezionando un podio in (ASSEN) , Olanda, Francia e Inghilterra. Nella stagione 2007 Andrea partecipa sempre al campionato europeo superstock 600 con il Team Italia Megabike AX 52 e dopo una vittoria strepitosa nell’università del motociclismo ad Assen (Olanda) e 4 secondi posti (Italia, Inghilterra, Francia,Inghilterra) e con i restanti piazzamenti sempre a ridosso del podio Andrea Antonelli diventa VICECAMPIONE EUROPEO della classe 600 Superstock che si corre nel Mondiale Superbike. Nel 2008 Andrea passerà di categoria partecipando al Mondiale Superstock 1000 FIM sempre con la HONDA del team HONDA ALTHEA AX52 (Roma) e farà le prime due gare di Mondiale Supersport in QATAR e AUSTRALIA. Nel 2009 Andrea è richiesto e passa al Team Trasimeno Yamaha Italia , con cui disputa una Stagione i cui risultati altalenanti non sono sempre all’altezza del suo impegno in pista. Il suo adattamento alla nuova Yamaha R1 non è stato dei migliori. Nel 2010 si decide di passare nuovamente in HONDA con cui ha fatto molto bene in passato per il piacere di HONDA ITALIA che lo supporterà in seno al TEAM LORINI per tutto l’anno.  www.antonelliandrea.com

Video dell’incidente

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