Tutti gli appassionati della Formula 1 e gli addetti ai lavori stanno aspettando con ansia l’inizio di questo gran premio per capire maggiormente quali siano i reali valori delle scuderie considerando che il Gp della Malesia è uno dei più complicati sia per i piloti che per le gomme. In molti si candidano per un ruolo da protagonista e il verdetto della pista ci farà capire se le monoposto motorizzate Mercedes hanno realmente una marcia in più o se il gap è già stato ridotto o annullato. Per quanto riguarda i top team, la Mercedes vuole allungare in classifica, la Ferrari cerca conferme con Alonso e Raikkonen mentre la Red Bull proverà a strappare i primi punti iridati dopo lo zero del Gp d’Australia, infine la McLaren, dopo aver conquistato due terzi del podio australiano, punta a bissare il risultato che lancerebbe le quotazioni del team anglosassone.
La pista di Sepang, nel mondiale di Formula 1 da appena 15 anni fa, è sempre stato terreno di caccia per la Ferrari, che ha raccolto in Malesia ben 6 vittorie e 12 podi con Schumacher, Irvine, Raikkonen e Alonso.
Negli ultimi giorni non si fa altro che parlare delle condizioni del 7 volte campione del mondo. Interviene così ai microfoni l’ex capo-medico della Formula 1 Gary Hartstein: “Bisogna prepararsi al peggio. Non si trasporta un paziente con un sospetto trauma cranico in una struttura che non dispone di un reparto di neurochirurgia”. Hartstein, 58 anni, ha conosciuto e lavorato con Schumacher durante i suoi sette anni al seguito delle gare di Formula Uno, ma è rimasto comunque sorpreso dall’affetto che ancora oggi i tifosi manifestano al pilota tedesco. “Ho visto con i miei occhi interi circuiti pieni di magliette e cappellini rossi, tutti per Michael. Ho sempre saputo che era adorato ovunque ma sono esterrefatto dalla profondità e dalla persistenza dell’amore dei suoi tifosi. Penso però che bisogna cominciare a prepararsi al peggio, la mancanza di aggiornamenti da parte del suo entourage ci sta dando la possibilità di cominciare a distaccarci da lui”