Marcello Lippi amuleto della Nazionale italiana. Visita a Coverciano

ROMA – Correva l’anno 2006 e in Germania alcuni uomini, vestiti d’azzurro con sprazzi di verde-bianco-rosso, facevano sognare la gente della penisola italiana, la nostra penisola.

Gianluigi Buffon tra i pali (ovviamente); Gianluca Zambrotta, Fabio Cannavaro, Marco Materazzi e Fabio Grosso in difesa; Mauro Camoranesi, Gennaro Gattuso, Andrea Pirlo e Simone Perrotta sula linea di centrocampo; Luca Toni e Francesco Totti in attacco. Ad allenare la squadra che diventerà Campione del Mondo un signore di nome Marcello Lippi.

Ora, 29 maggio 2014, a pochi giorni dai mondiali brasiliani, quello stesso signore è stato l’ospite a sorpresa nella giornata di Coverciano, dove l’attuale ct Cesare Prandelli e i nuovi giocatori (ad eccezione dei vari  “Peter Pan” campioni del mondo come Buffon, Pirlo e De Rossi) si trovano in ritiro.

Non sono mancati i complimenti di rito tra i due allenatori. Parole  particolarmente incoraggianti sono uscite dalla bocca di Marcello Lippi, il quale senza mezzi termini, ha paragonato l’attuale gruppo a quello guidato da lui nel 2006:”E’ stato molto emozionante poter salutare i miei vecchi giocatori come Buffon, Pirlo e De Rossi. Ci sono molte similitudini fra questo gruppo e quello che vinse il Mondiale. Ci vuole fortuna e speriamo che nessuno si faccia male. L’auspicio è che tutti i selezionati arrivino alle partite al massimo della forza.

L’ex commissario tecnico azzurro, e attuale allenatore della squadra cinese  Guangzhou Evergrande, ha risposto anche ad alcune domande dei giornalisti presenti.

Riguardo Cesare Prandelli ha detto: “Gli Auguro che abbia un pizzico di fortuna, che non si facciano male giocatori importanti. Poi ci vuole buona sorte negli accoppiamenti. Un conto è affrontare Australia e Ucraina tra ottavi e quarti e un altro è imbattersi nel Brasile e nell’Argentina. Bisogna anche essere bravi e noi in Germania il capolavoro lo facemmo in semifinale contro i tedeschi: fu quella la vera finale”.

Ha tenuto particolarmente anche a dedicare un pensiero per Giuseppe Rossi: “Io tifo per tutti gli azzurri, ma per Giuseppe Rossi lo faccio in modo particolare. Ho parlato con Giuseppe e glielo detto: l’unica decisione di cui mi pento, nella mia avventura azzurra, è non averlo portato al Mondiale in Sudafrica (2010, ndr)”

La speranza comune è quella che questa visita possa essere veramente un porta fortuna per la nostra avventura nella terra verde-oro.

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