Calcio. Rivoluzione Roma: Garcia-out, Spalletti-in

ROMA – Finisce l’avventura di Rudi Garcia sulla panchina giallorossa. Al suo posto Luciano Spalletti.

Fuori il francese, dentro l’italiano. Finisce così l’esperienza romana del tecnico transalpino iniziata il 12 giugno 2013 e che sarebbe dovuta continuare fino al 30 giugno 2018. Purtroppo per lui, questo cammino viene interrotto a causa delle tante speranze di inizio campionato tradite in questo primo girone d’andata.

Dopo poche giornate, ci si aspettava vedere la Roma primeggiare in classifica, complice anche un avvio stentato della Juventus, che avrebbe dovuto alimentare ancor di più i sogni giallorossi. Invece la squadra di Garcia ha alternato prestazioni (mai così esaltanti) da non far pensare ad una Roma davvero competitiva per lo scudetto, facendosi pian piano passare da Napoli, Inter, Fiorentina e proprio dalla Juventus, lanciatissima dopo un avvio complicato.

L’impressione è che quest’anno Garcia (ma alcuni segnali si erano già evidenziati lo scorso anno) non sia riuscito a trovare la quadratura del cerchio, non riuscendo a trasmettere alla squadra le giuste motivazioni e la necessaria determinazione per competere ad alti livelli. Sconfitte come quelle rimediate con il Barcellona, per intenderci, fanno pensare proprio a questo, ossia una mancanza da parte della rosa romanista, quasi totale, di amor proprio, di determinatezza nel raggiungere un obiettivo, in una parola:  carattere.

E’ vero che mantenere intatto e competitivo uno spogliatoio di una squadra di serie A che è costruita per vincere e per lottare ad alto livello in tutte le competizioni, non è poi cosa facile. E in questo Garcia è stato anche bravo. Il tecnico non è un fenomeno ma non è nemmeno un brocco, e le dieci vittorie consecutive del suo primo anno a Roma con gli 85 punti finali (con relativo secondo posto in campionato ripetuto anche l’anno successivo) non possono che essere letti come dati assolutamente positivi. Ma quel qualcosa in più che gli si chiedeva, non è evidentemente arrivato. E pian piano è franato un po’ tutto il fortino e il progetto del francese. L’attacco, se Gervinho non corre, ne risente eccome; e con Dzeko che non gioca come ha fatto in passato (soprattutto non segna) e un Pjanic a corrente alternata e mai decisivo quando serve, la macchina si inceppa e chi paga, come al solito, è chi allena.

Si cambia dunque al giro di boa con un ex, Luciano Spalletti, già allenatore della Roma dal 2005 al 2009 con cui ha vinto 2 coppe Italia e una supercoppa Italia. 

A 7 punti dalla vetta e a 5 dalla zona Champions, c’è solo da rimboccarsi le maniche e decidere di dare una svolta decisiva alla stagione. Non si può cambiare una rosa, quindi, si è cambiata la guida tecnica. Pallotta & co. hanno intrapreso questa seconda strada per tentare, nel girone di ritorno, di regalare ancora soddisfazioni al pubblico giallorosso, ma dipenderà molto dal tecnico toscano se sarà bravo dove Garcia ha fallito, ossia nello stimolare nel modo migliore gli uomini che ha a disposizione. Work in progress.

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