Federica Pellegrini e il valore della rabbia

Di Federica Pellegrini ci rimarranno la rabbia, la tenacia, il coraggio, la sovrumana bravura e, più che mai, l’esempio. Carattere non facile, talento inarrivabile, grinta fuori dal comune e capacità di risollevarsi dopo ogni sconfitta o risultato negativo: sono queste le caratteristiche per cui il delfino di Spinea sarà ricordato per sempre, entrando di diritto nella storia del nuoto e dello sport in generale.

L’impresa odierna, superando all’ultimo respiro la tremenda Katie Ledecky, l’avversaria americana destinata ad esserne l’erede, questo capolavoro in terra ungherese, inoltre, rende bene l’idea di quale sia la marcia in più di quest’atleta che troppi, troppo spesso, hanno dato per finita e che invece, come la fenice, è stata sempre in grado di risorgere dalle proprie ceneri. 

Non sappiamo cosa farà adesso, se dirà addio solo ai 200 o alle gare in generale, quali scelte compirà, quale sarà il suo futuro e se deciderà di guardarsi dentro e tracciare il bilancio di una vita che in quasi ventinove anni (li compirà il prossimo 5 agosto) l’ha resa una delle campionesse più amate, stimate e invidiate di tutti i tempi. 

Non sappiamo, insomma, se avrà ancora la forza di lottare o se quest’ultimo sforzo, ai limiti dell impossibile, figlio della volontà ferrea di non uscire di scena in seguito alla figuraccia di Rio, segni al contempo l’apice e l’inizio del declino di questa dominatrice dell’acqua: sta a lei prendere in mano la propria esistenza e capire cosa ne vorrà fare d’ora in poi. A noi basta ciò che ci ha regalato, le emozioni che abbiamo vissuto vedendola nuotare, il dolore che abbiamo provato di fronte alle sue ansie, ai suoi momenti difficili e ai suoi attacchi di panico, la sincera soddisfazione di questo pomeriggio di fine luglio e la certezza che sia stato uno dei simboli di un’epoca per il resto avara di speranze. 

Federica Pellegrini rimarrà per sempre la cannibalesca figura di una stagione fragile, animata com’è da un fuoco che non si è mai spento, che oggi ha fatto la differenza, che l’ha resa grande e che, probabilmente, le consentirà di andare oltre il proprio personaggio e di costruirsi un avvenire lontano dalle piscine ma non per questo meno radioso. 

Una donna destinata, per ragioni cromosomiche, a trionfare: aveva promesso che non sarebbe finita con la delusione di Rio e ha mantenuto ciò per cui pochi le davano ancora credito. In questo impegno totale è racchiuso il valore della sua carriera. Ora, se vuole riposarsi, ne ha tutto il diritto.

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