Ciampino. Polizia sequestra congegno per targhe taroccate

ROMA – Nei giorni scorsi la Polizia di Stato presso l’aeroporto di Ciampino, nell’ambito degli incrementati controlli di sicurezza sulle merci trasportate sugli aerei, su segnalazione della Dogana ha operato il sequestro di un carico di porta targhe «taroccati» fabbricati in Cina ed importati in Italia, destinati al mercato dell’area di Napoli. Il plico sequestrato conteneva numerose confezioni in cartone con due porta targhe ciascuno, caratterizzate dalla presenza di un congegno elettromeccanico (micromotore) che attraverso un piccolo telecomando, dall’interno dell’autovettura, consente di calare una paratia in materiale/tessuto plastico nero lucido.

La paratia nera, una volta calata, occulta interamente i dati identificativi contenuti nella targa dell’autovettura. All’interno di ciascuna confezione è presente un vero e proprio kit necessario per il montaggio del porta targhe «taroccato», al posto di quello omologato dal codice della strada, con tanto di centralina, spinotti, cavi e manuale d’istruzione. I congegni acquistati in Cina, se immessi sul mercato, non solo avrebbero potuto consentire di eludere i rilevatori di velocità (autovelox e tutor) sulle strade ed autostrade, ma nei casi più gravi, di mantenere l’anonimato durante la commissione di reati. Sono in corso ulteriori indagini volte al blocco della importazione dei dispositivi ed al sequestro di quelli già presenti nell’area napoletana.

«Ben pensato, ben costruito, un apparecchio tecnologico tutt’altro che rudimentale, degno di questi tempi – dice ancora Testaiuti – con tanto di telecomando, una centralina, micromotori per alzare e abbassare la ‘tendinà sia davanti che dietro» dice Rosario Testaiuti, dirigente della polizia di Ciampino ed aggiunge: «La segnalazione da parte della dogana che aveva espresso perplessità sul carico e un forte incremento dei controlli delle merci – sottolinea Testaiuti – hanno portato alla scoperta e al sequestro del materiale destinato ad un autoricambi nella zona del napoletano. Dalle prime indagini abbiamo scoperto anche un sito internet che sponsorizzava questo apparecchio e sul quale veniva venduto a 220 euro».

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