Maratona. Michele Belnome, ultrarunner: Osare di più nei limiti della ragione

ROMA – Tanti gli ultramaratoneti nelle Puglie, tra i tanti interessanti mi è capitato di incontrare Michele Belnome durante la 100 km del Gargano.

In queste competizioni si ha modo di soffrire per la fatica, ma anchje di scherzare, di conoscere gente, di sostenere persone oppure di essere sostenuti. Si fanno dei tratti di strada assieme, si condividono dei momenti presso un ristoro, insomma è una competizione anomala, poca ansia ma tanta fatica e resistenza e voglia di arrivare al traguardo.

Ecco di seguito cosa ci dice Michele Belnome della sua esperienza di ultramaratoneta.

Cosa significa per te essere ultramaratoneta? ESSERLO SIGNIFICA FARE CIO’ CHE PER GLI ALTRI E’ RITENUTO IMPOSSIBILE. 

Qual è stato il tuo percorso per diventare un ultramaratoneta? HO COMINCIATO CON LE 10 KM. POI LE MEZZE MARATONE. SENZA ALCUNA PRETESA PARTECIPAI ALLA “6 ORE DEI TEMPLARI” CHE SI SVOLGE A BANZI (PZ), RIUSCII A PRECORRERE 54 KM NONOSTANTE AVESSI A MALAPENA NELLE GAMBE NON PIU’ DI 20 KM. 

Cosa ti motiva ad essere ultramaratoneta? IL FASCINO, LA BELLEZZA E SOPRATTUTTO “LA FATICA”. 

Hai mai pensato di smettere di essere ultramaratoneta? SPESSO QUANDO SEI IN GARA PENSI MA CHI TE LO FA FARE, MA QUANDO GIUNGI AL TRAGUARDO TUTTE LE NEGATIVITA’ SVANISCONO. QUINDI POSSO DIRE CHE NON SMETTERO’. 

Cosa ti spinge a continuare ad essere ultramaratoneta? NON ESSERE MAI SAZI. INFATTI NELL’ANNO IN CORSO OLTRE ALLA 100 KM DEL GARGANO, GIA’ DISPUTATA, PARTECIPERO’ ALLA 100 KM DEL PASSATORE (SARA’ LA 3^ CONSECUTIVA). 

Hai sperimentato l’esperienza del limite nelle tue gare? NON ANCORA. SO CHE DEVO OSARE DI PIU’ SEMPRE NEI LIMITI DELLA RAGIONE.

Quali i meccanismi psicologici ritieni ti aiutano a partecipare a gare estreme? LA GIOIA, L’IGNOTO, LA CONSAPEVOLEZZA CHE STAI FACENDO QUALCOSA DI UNICO E STUPENDO. 

Quale è stata la tua gara più estrema o più difficile? LA MIA 1^ PARTECIPAZIONE ALL 100 KM DEL PASSATORE. PIOGGIA, VENTO, TUONI, TEMPORALI, 5°C DI TEMPERATURA. 1°C AL PASSO DELLA COLLA (913 m). TUTTO QUESTO IL 24 MAGGIO 2013. 

Quale è una gara estrema che ritieni non poterci mai riuscire a portarla a termine? AL MOMENTO NON HO IDEA. 

C’è una gara estremi che non faresti mai? “MAI” PER ME SIGNIFICA SCONFITTA. 

Cosa ti spinge a spostare sempre più in avanti i limiti fisici? LA PASSIONE. 

Cosa pensano i tuoi famigliari ed amici della tua partecipazione a gare estreme? CHE SONO UN FOLLE. CHE NON HA SENSO. CHE SONO UN BAMBINO. 

Che significa per te partecipare ad una gara estrema? SIGNIFICA CONOSCERMI SEMPRE DI PIU’. IO CHI SONO. 

Ti va di raccontare un aneddoto? AVER INVERTITO LA CALZATA DELLE CALZE A COMPRESSIONE PROPRIO IN OCCASIONE DLLA MIA PRIMA PARTICPAZIONE ALLA 100 KM DEL PASSATORE. 

Cosa hai scoperto del tuo carattere nel diventare ultramaratoneta? SICUREZZA NELL’AFFRONTARE LA VITA QUOTIDIANA. AGGREDIRE LE SITUAZIONI NEGATIVE. 

Come è cambiata la tua vita famigliare, lavorativa? SICURAMENTE IN POSITIVO. 

Se potessi tornare indietro cosa faresti? O non faresti? MI PIACE GUARDARE A QUELLO CHE C’E’ ADESSO CON PROSPETTIVA AL FUTURO, PERCHE’ IL PASSATO NON LO PUOI CAMBIARE O LO ACCETTI OPPURE NO (MA SI VIVE MALE). 

Usi farmaci, integratori? Per quale motivo? ASSOLUTAMENTE NO. VOGLIO CHE CIO’ CHE RIESCO AD OTTENERE A LIVELLO SPORTIVO SIANO IL RISULTATO DELLA MIA FATICA. TI CITO UNA FRASE DEL COACH MAURIZIO RICCITELLI, RESPONSABILE TECNICO DELLA NAZIONALE ITALIANA 100 KM, CON CUI HO L’ONORE DI CONDIVIDERE L’AMICIZIA: “LA FATICA ” PULITA ” NON E’ MAI FINE A SE STESSA E LA FOLLIA NON E’ IMPRUDENZA MA CORAGGIO DI OSARE!! 

E’ successo che ti abbiano consigliato di ridurre la tua attività sportiva? SI TANTE VOLTE, MA PER ME E’ SOPRATTUTTO GIOIA E SPENSIERATEZZA. 

Hai un sogno nel cassetto? CORRERE, CORRERE, CORRERE. FINO A QUANDO IL FISICO POTRA’ CONSENTIRMELO.

 

Condividi sui social

Articoli correlati