Un magnifico fine settimana di sport

Kwiatkowski che trionfa su Sagan alla Milano-Sanremo, l’Inghilterra che, nonostante la sconfitta per 13 a 9 patita contro l’Irlanda, vince di slancio il Sei Nazioni di rugby, Carletto Mazzone che compie ottant’anni e le azzurre dello sci (Brignone, Goggia e Bassino) che conquistano l’intero podio dello slalom gigante ad Aspen, nell’ultima gara della Coppa del Mondo: un magnifico fine settimana di sport, insomma. 

Se la Milano-Sanremo, con il suo mito, la sua intensità, il suo fascino immutato, le sue asperità e la sua grandezza, segna infatti l’arrivo della primavera del ciclismo, seguendo di pochi giorni la Tirreno-Adriatico e precedendo le grandi classiche del Nord, il Sei Nazioni è diventato ormai una piacevole consuetudine di fine inverno, benché quest’anno si sia trasformato per l’Italia in un autentico calvario, conclusosi con zero vittorie, cinque sconfitte pesanti (di cui l’ultima per 29 a 0 contro la Scozia) e l’umiliazione del Cucchiaio di legno. 

Carletto Mazzone, detto anche “er Sor Magara”, romano verace e romanista doc, con una lunghissima esperienza sulle panchine di mezza Italia, è invece uno di quei personaggi che mancano molto al calcio contemporaneo, essendo venuta meno una certa genuinità, una certa spontanea ingenuità, una concezione limpida e festosa dello sport e una determinata idea della vita, in cui non conta solo il risultato ma anche la correttezza, la tenacia, il bel gioco e la valorizzazione di quegli elementi che segnano la differenza fra chi ha una visione del mondo all’insegna di un minimo di umanità e chi punta, invece, sulla legge del più forte e sulla disumana sopraffazione del prossimo.

Infine, le straordinarie ragazze dello sci, al termine di una stagione tra le più felici e fortunate di sempre, con ben quarantatre podi raggiunti ed infinite emozioni regalate agli appassionati e ad un Paese più che mai bisognoso di qualche notizia positiva. 

Tre giorni di meraviglia, tre giorni all’insegna dell’agonismo e della classe, dei ricordi e della bellezza, dello spettacolo e di una competizione sana e costruttiva, le cui ricadute benefiche si avvertiranno nell’immediato e, ancor più, nei prossimi mesi. 

Per una volta, possiamo essere orgogliosi di noi stessi: di questi tempi non è poco.

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