Olimpiadi, un ricordo da dimenticare per l’Italia

LONDRA – Le Olimpiadi di Londra non resteranno di certo impresse nel cuore degli italiani. Scherma a parte, dopo la delusione dei big del nuoto, disciplina a cui tutti c’eravamo appassionati,  è arrivato il brutto colpo di Alex Schwazer, squalificato per doping. “Ho perso tutto, ho distrutto tutto. Mi dispiace…” è il mea culpa dell’atleta in lacrime in un’intervista al Tg1.

“Chi imbroglia non vince”, dice invece Mark Adams, portavoce del Cio, commentando la notizia dell’esclusione dell’atleta azzurro dalle Olimpiadi. Nonostante ciò, i Giochi vanno avanti e volgono quasi al termine ma l’Italia rimane comunque in piedi in molte discipline.  Ad iniziare da Roberto Cammarelle, che si è qualificato per la semifinale nella categoria dei pesi supermassimi (+91). L’azzurro in questo modo si è già assicurato una medaglia. Il pugile italiano nei quarti di finale ha battuto il marocchino Mohamed Arjaoui 12-11.  Si qualifica in finale anche Josefa Idem nella canoa K1 500.  L’azzurra si è aggiudicata la terza semifinale con il tempo di 1’52”232. La finale è in programma domani.

“Sono andata oltre ogni limite personale. Mi sono lasciata trasportare dall’entusiasmo della folla. Venivo da due anni schifosi e avevo tanti brutti pensieri. Poi mi sono detta, sono tutte stupidaggini”, ha commentato Idem che per l’ottava olimpiade consecutiva sarà in corsa per giocarsi una medaglia. “Ho letto che Jessica Rossi prima dell’oro aveva dormito sonni tranquilli e ho pensato: se ci riesce una ragazzina perché non posso farlo io che ho 48 anni -ha aggiunto l’azzurra detentrice di 5 medaglie olimpiche-. Così in acqua la mia canoa filava leggera, ho provato la stessa sensazione di quando avevo 15 anni. In finale, arrivi o meno una medaglia, io ci sono. Spero di stare bene e di essere tranquilla. Per quanto riguarda l’età il cronometro non la domanda”, conclude la Idem che nel suo ricchissimo palmares conta l’oro di Sydney, gli argenti di Atene e Pechino, il bronzo di Atlanta e quello degli esordi a Los Angeles nel 1984, quando ancora gareggiava per la Germania, 22 medaglie ai mondiali e 13 ai campionati europei.

Il fatto che sarebbe arrivata ai Giochi per vincere Josefa Idem lo aveva promesso già ai mondiali ungheresi di Szeged l’anno scorso: “Non vado a Londra per fare la comparsa”. Non arriva invece nessuna medaglia dalla ginnastica: nella finale del corpo libero Vanessa Ferrari viene beffata dalla russa Aliya Mustafina che con lo stesso punteggio dell’azzurra ha strappato il bronzo all’Italia. “Ti sbatti per arrivare a medaglia poi arriva quella che parte con tre decimi in meno di te e ti frega il posto”, è stato lo sfogo della Ferrari.

Nella pallanuoto pesante sconfitta contro la Cina per il Setterosa nella semifinale per il quinto posto. Le speranze in questa disciplina si affidano ora al Settebello che affronterà oggi l’Ungheria nei quarti di finale. Fuori anche le ragazze della pallavolo. Le azzurre sono state eliminate dalla Corea del Sud per 3-1 nei quarti di finale. Dunque, a far festa più di tutti rimangono solo i ragazzi e le ragazze della scherma. Sette medaglie: tre d’oro, due d’argento e due di bronzo. Su diciannove atleti che componevano la delegazione, ben dodici tornano a casa con una medaglia, tanto quanti erano gli esordienti in una competizione olimpica. “Londra 2012 rimarrà nella storia della scherma italiana”, afferma il presidente federale Scarso. “Abbiamo vissuto nove giorni entusiasmanti, emozionanti e che hanno scritto belle pagine della nostra disciplina” conclude Scarso.

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