Route du Rhum destinazione Guadalupe. Intervista ad Andrea Mura

 La più importante transatlantica in solitario 

SAINT MALO – La Route du Rum 2014, che quest’anno festeggia il decimo anniversario  ha preso il via oggi, con condizioni ideali, codice verde, clima bretone, vento sud-ovest, 20 nodi, ma con un mare calmo.  I  91 skipper  in gara hanno lasciato Saint Malo in direzione Guadalupe  Antille francesi. Una traversata storica e magica in solitaria, che ogni 4 anni dona emozioni uniche con una folla  di 200.000  appassionati che hanno  atteso  per una decina di giorni   la partenza , diverse categorie d’imbarcazione dalle piccole di almeno 39 piedi ai giganti del mare. 5 classi (Rhum. Class40, Imoca, Multi50 e Ultime  i catamarani e trimarani più lunghi di 60 piedi).

Tre gli italiani in gara, Giancarlo Pedote, il più giovane  che dopo una stagione di successi  è partito con il suo  Class40 Fantastica, Alessandro Di Benedetto con il suo Team Plastique – Afm Telethon, Imoca 60  italiano emigrato in Francia  preferisce correre in Francia con barche francesi, un velista mitico per avere compiuto il giro del mondo in Mini 6,50 in 268 giorni e  il terzo Andrea Mura vincitore nella edizione  della Route du Rhum 2010,  nella sua classe che  è pronto per la doppietta. 

Andrea cosa rappresenta per te la Route du Rhum?

La Route du Rhum è una regata mitica , rappresenta per un velista  un avventura bellissima, un evento unico al mondo.  E’ fantastico esserci  è un’emozione indescrivibile, bisogna essere qui per capirlo e poi è una bella sfida e un’opportunità non ci sono immagini che possono rendere cosa si prova.

Sono un agonista puro voglio fare il miglior risultato possibile. 

Una sfida, un banco di prova per i più forti  velisti del mondo?

Una bella sfida ci sono tanti concorrenti molto forti  e agguerriti, è una opportunità per  contrastare i francesi, che hanno  il predominio assoluto nelle traversate oceaniche, mi piacciono le sfide tecnologiche, sportive questa barca è fatta di tecnologia con le risorse che abbiamo sulle vele, sulle  attrezzature. Cerchiamo di farla andare il più veloce possibile per arrivare prima dei “cugini d’oltralpe”i questa è la motivazione di queste traversate questa è la  mia motivazione

Caratteristica dell’Open50 Vento di Sardegna?

E’ una barca  bella, datata, di  14 anni l’abbiamo  totalmente rifatta,   è rimasto  di originale il disegno, la scocca,  è un progetto Felci, abbiamo  cambiato moltissime cose, alleggerite  per  migliorare le prestazioni. Cerco di  di tirar fuori il massimo da questa barca.

Hai già vinto altre regate con Vento di Sardegna?

Nel 2012 ho vinto la nella Twostar  e nel Quebec – St Malò. Nel 2013 ho vinto nella Ostar, 3000 miglia  a temperature rigidissime dall’Inghilterra agli Stati Uniti, la più dura delle regate in solitario  perché controvento e controcorrente.

Previsioni meteo?

Dovremo affrontare venti molto forti fino a trenta nodi.

Andrea tu hai  vinto la Route du Rhum nella tua categoria  nel 2010?

La mia prima volta in solitario è  come il primo amore non si scorda mai ed era una prima regata per me  verso l’ignoto perché  potevo solo immaginare  quello che si poteva provare a  navigare in pieno cielo e non ne avevo idea, avevo fatto una traversata transoceanica  in equipaggio e mai da solo, avevo un po’ di paura di trovarmi in mare con la tempesta nella notte da solo, con il mal di mare in balia degli eventi.  Potevo solo immaginare e  avere paura, ma   ho imparato che tutto il mare è fatto di acqua … e devo dire che il mediterraneo mi fa più paura dell’Oceano perché è più imprevedibile e aggressivo.

E’ stata un avventura superata bene, ho impiegato dieci giorni ad entrare in simbiosi con la natura dopodiché vivevo guardando il cielo e il mare come un animale  che vive d’istinto e in più abbiamo l’intelligenza per guardare le previsioni meteo. E’ stata un’esperienza meravigliosa.

Questa regata segna l’addio al tuo Open 50  Vento di Sardegna?

Si perché ho lanciato il progetto per la Vendè Globe 2016 il giro del mondo in solitaria. Partecipare alla Vende Globe è il sogno di tutti i velisti oceanici Posso 

E’ in costruzione una nuova barca sarà un Imoca 60 ( 18,28 m.) la più lunga nella categoria yacht e sono certo che mi permetterà di fare il miglior risultato nella sfida più difficile per un velista.

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