Giustizia minorile. Dall’U.N.C.M. un forte richiamo alla politica

ROMA – La grave crisi che sta attraversando il nostro Paese investe anche il mondo della Giustizia Minorile che lamenta, ormai da tempo, una “disparità di trattamento” rispetto a quella ordinaria.

Per evidenziare la problematica e proporre soluzioni al legislatore al fine di arginare le differenze che inducono a gravi “disuguaglianze” nella gestione di problematiche che riguardano i minori, l’Unione Nazionale Camere Minorili ha organizzato venerdì scorso a Roma, presso la Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini”, un importante e partecipato incontro-dibattito sul tema “Avvocati dei minori o avvocati minori? La tutela/difesa del minore tra norme e prassi giudiziarie”. Un titolo volutamente provocatorio per sottolineare quanto sia, ancora oggi, poco valorizzato il ruolo dell’avvocato del minore, figura invece fondamentale per la trattazione di problematiche che, sempre più, interessano gli aspetti civili, penali e psicosociali, dei giovani nella società.

 

Provenienti da tutta Italia, i partecipanti all’importante Convegno hanno avuto la possibilità di conoscere i risultati delle ricerche sulle “prassi giudiziarie”. A fare gli onori di casa è stato il presidente dell’Unione Nazionale Camere Minorili, l’avvocato Luca Muglia, che ha sottolineato come «l’obiettivo è quello di concentrare l’attenzione sulle diverse problematiche che affliggono la giustizia nel settore minorile e di famiglia, individuando soluzioni che valorizzino l’esperienza maturata in concreto dagli avvocati e che tengano conto anche della eterogeneità delle prassi rilevate sul campo. Il ricorso ai questionari utilizzati per le ricerche scientifiche si è rivelato, ancora una volta, strumento assai utile; il campione dei rilevamenti, peraltro, è stato medio/alto. Dalla lettura dei risultati delle ricerche- ha evidenziato Muglia -ciò che balza agli occhi non è tanto la quasi fisiologica difformità correlata all’area geografica di provenienza, quanto il fatto che alla medesima normativa (civile/penale) venga fornita, in concreto, una interpretazione ed attuazione assai diversificata. Se, da un lato, l’eterogeneità trova spiegazione nell’applicazione del principio della discrezionalità e del libero convincimento del giudice, dall’altro lato essa accende una “spia” allarmante che da contezza circa la inadeguatezza e/o disorganicità della normativa. Emerge, infine, un dato estremamente “positivo”, vale a dire l’esistenza e diffusione, su tutto il territorio italiano, di prassi c.d. virtuose». Il presidente Muglia ha evidenziato, in conclusione, il contributo fondamentale dell’avvocato minorile e di famiglia: «Non si tratta solo di esercitare la funzione di “difesa tecnica”, rappresentanza e/o assistenza in materie assai delicate, ovvero di “tutela” dei diritti del minore, ma di svolgere quotidianamente una ineliminabile “funzione sociale” o di “mediazione sociale” a tutela delle persone in generale e dei soggetti più deboli in particolare».

A prendere parte all’importante incontro l’avvocato Settimio Catalisano in rappresentanza dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana che ha evidenziato «il sostegno all’iniziativa che si sostituisce all’azione del legislatore, poco attento ad alcune problematiche inerenti la categoria dei minori» A seguire anche il saluto dell’avvocato Antonella Succi, componente esterno della Commissione Deontologia del Consiglio Nazionale Forense. Il sostegno all’iniziativa è venuto anche dal Garante Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, Vincenzo Spadafora, il quale, dopo aver richiamato alcuni passi della relazione annuale illustrata presso la Camera dei Deputati, ha lamentato un arretramento dell’Italia in materia di promozione dei diritti dei minori, rimarcando quanto sia «fondamentale fare rete su tali tematiche di fronte alla sordità della politica. Io stesso- ha affermato Spadafora – mi chiedo se questa che rappresento sia una authority minore per diritti minori, l’auspicio è che si possa convincere il legislatore della necessità di effettuare delle scelte precise che possano realmente includere i “bambini”. La crisi oggi ha solo acutizzato una situazione di sofferenza che non è stata risolta negli anni. Paradossalmente si dovrebbero proporre delle giornate celebrative in ricordo di ciò che non è stato fatto in tutto questo tempo».
Invitati, ma assenti per motivi istituzionali, il Ministro della Giustizia Paola Severino e la presidente della Commissione Bicamerale Infanzia e Adolescenza, Alessandra Mussolini. A rappresentare la politica è stato il vicepresidente della II Commissione Giustizia alla Camera dei Deputati, Federico Palomba, che ha sottolineato quanto sia «delicato questo momento per la giustizia minorile. Nella legislazione vigente esistono delle insidie – ha detto il parlamentare di Idv – ed ora più che mai è necessario individuare competenze per “minorenni, famiglie e persone”. C’è bisogno di una azione comune che possa sostenere le istanze di una proposta di legge al passo coi tempi, nel rispetto dei valori ed a tutela delle figure professionali e dei ruoli». Assai esaustive le relazioni dei responsabili scientifici U.N.C.M. dei settori interessati, Grazia Cesaro per il civile, Tiziana Petrachi per il penale, Katia Di Cagno per quello psico-sociale. Sono stati illustrati i risultati delle ricerche sulle “prassi” in materia civile (ascolto dei minori nei procedimenti di famiglia e minorili) e penale (istituti del processo penale minorile e ordinario, minore imputato/vittima di reato), le linee guida dell’U.N.C.M. per il curatore/difensore del minore, nonché le proposte in materia di deontologia dell’avvocato minorile e di famiglia. Sul versante psico-sociale sono stati affrontati temi delicati quali la sindrome da alienazione genitoriale (P.A.S.), le finalità educative del processo minorile, gli interventi multi-disciplinari nelle scuole, l’educazione alla legalità e la prevenzione della devianza. Ad impreziosire il quadro degli interventi gli importanti contributi di Lucia La Corte, consigliere nazionale dell’Associazione Italiana Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia, Isabella Mastropasqua, dirigente del Dipartimento della Giustizia Minorile, Frida Simona Giuffrida, consigliere nazionale dell’AIGA, Ester Di Rienzo, consigliere nazionale del CISMAI, Francesca Arancio, coordinatrice di Save The Children Italia, Fabio Grimaldi, presidente dell’AIPSI.

 

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