Carcinoma midollare della tiroide, in Italia presto la prima terapia orale

ROMA –  Il carcinoma midollare della tiroide colpisce ogni anno circa 200 italiani e 2400 persone in tutta Europa.

Si tratta di una forma tumorale rara per la quale l’unica soluzione è stata fino ad oggi l’asportazione chirurgica dell’intera ghiandola tiroidea.  In occasione del 36° Congresso dell’Associazione Europea della Tiroide di Pisa è stato presentato però il primo trattamento orale per questa forma tumorale. Parliamo di Vandetanib, la prima molecola in grado di bloccare la proliferazione delle cellule tumorali di questo carcinoma.

Gli esperti internazionali riuniti a Pisa ritengono che il farmaco sviluppato da AstraZeneca inauguri una nuova era nel trattamento di questa rara forma di tumore.  La terapia prevede “l’assunzione di una compressa al giorno, non implica ospedalizzazione e può essere seguita direttamente da casa. Ciò comporta ovviamente un netto miglioramento della qualità di vita” afferma Rossella Elisei, professore associato del Dipartimento di endocrinologia dell’Università di Pisa. Per altro, sottolinea l’esperta, “per le diagnosi tardive, in caso di malattia in fase avanzata o metastatica, non avevamo a disposizione cure valide, anche perché chemio e radioterapia hanno dimostrato di essere inefficaci”.

L’efficacia del farmaco è stata documentata nello studio clinico di fase tre, Zeta, condotto su 331 pazienti, il 20 per cento dei quali arruolati in Italia, in cui ha permette una riduzione del 54 per cento del rischio di progressione di malattia rispetto al placebo. «Vandetanib ha dimostrato una grande efficacia, riuscendo a ridurre la velocità di crescita e addirittura a bloccare le cellule tumorali – ricorda Elisei e conclude – Nella mia esperienza clinica, ho osservato che il trattamento con Vandetanib consente, già in poche settimane, una netta riduzione dei valori dei marker tumorali e delle lesioni metastatiche. Il farmaco stabilizza così la malattia e permette di avere uno stile di vita soddisfacente”.

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